A Palazzo del Monferrato di Alessandria dal 21 marzo al 6 ottobre per ammirare le sculture in metallo prezioso
Palazzo del Monferrato ad Alessandria ospita dal 21 marzo 2024 una nuova grande mostra, curata da Fulvio Cervini, dal titolo “Alessandria preziosa. Un laboratorio internazionale al tramonto del Cinquecento.”
Un progetto unico che si inserisce all’interno del programma “Uffizi diffusi”, che vedrà confluire ad Alessandria prestiti da parte della Galleria fiorentina e da alcuni dei più importanti Musei italiani.
“Alessandria preziosa” si articola in sette sezioni composte da circa ottanta opere, in cui protagoniste sono le sculture in metallo prezioso, quindi una selezione di oreficerie e oggetti in metallo, ma anche dipinti su tela e tavola e sculture in legno e marmo che meglio dialogano con le arti preziose.
Tra i temi cardine della mostra emerge quello della devozione, rappresentata da un importante nucleo di oggetti di carattere ecclesiastico, molti provenienti dalle diocesi di Alessandria, Casale e Tortona, e poi oreficerie, ma anche sull’arte della guerra e per la guerra, rappresentata da armature e ritratti militari. Inoltre, un’intera sezione della mostra è dedicata all’ “isola romano-fiorentina” di Bosco Marengo, che vede la presenza di Giorgio Vasari.
L’esposizione non termina all’interno della sale di Palazzo Monferrato, ma vuole essere itinerante e si estende in alcuni luoghi di cultura della provincia di Alessandria, prima fra tutti la basilica di Santa Croce a Bosco Marengo con il relativo museo, e poi la Confraternita della Maddalena di Novi Ligure, il complesso di Torre Garofoli presso Tortona, la Pinacoteca dei Cappuccini di Voltaggio, la parrocchiale di San Sebastiano Curone, solo per citarne alcuni.
La mostra, inoltre, vuole mostrare e dimostrare come l’attuale territorio della provincia di Alessandria fosse luogo di convergenza di forze e culture diverse, in cui influenze nordiche si misuravano con quelle provenienti da Firenze e Roma. Quindi vuole essere una riflessione sul patrimonio artistico alessandrino che proietta la città e il suo territorio in una dimensione sovraregionale, attraverso un progetto inedito e una storia raccontata attraverso le opere d’arte.
“L’area alessandrina tra Cinque e Seicento - dice Fulvio Cervini - prova che l’identità culturale si costruisce dinamicamente, e non chiudendo muri. Anche quando la linea culturale è dettata da un organismo in apparenza monolitico come la Chiesa della Controriforma. Sul piano figurativo, questo spazio è un grande laboratorio della modernità, in cui artisti del metallo e dell’intaglio diventano anche più propositivi di pittori e scultori”.
Aggiunge poi Roberto Livraghi, Direttore di Palazzo del Monferrato: “Palazzo del Monferrato torna a proporsi come sede di una mostra originale, dai contenuti assolutamente inediti, e come luogo di promozione di un territorio capace di riservare grandi sorprese sul piano storico-artistico.”
La mostra, che sarà inaugurata giovedì 21 marzo alle ore 18, proseguirà fino al 6 ottobre.