Sulla terrazza del torinese Green Pea la presentazione del progetto EDDEN per lo sviluppo dell'ecosostenibilità nel rispetto della natura

«Ma voi Martinicani, quando siete tra di voi, che cosa bevete?»
«Noi? Ah, noi beviamo questo - e la bottiglia esce rapida da sotto il bancone del bar - questo è il "nostro" rhum! ».

È avvenuto così, tra il fortuito e il casuale una trentina d'anni fa, l'incontro felice tra il Rhum J.M, meglio noto come il miglior rhum vieux della Martinica, e la Società Sagna, "importatori e distributori dal 1928 di champagne, vini e distillati d'eccellenza" che, in Martinica appunto, aveva all'epoca sguinzagliato i suoi agenti più fidati alla ricerca di una materia prima di qualità autentica.
rhum-mixer.jpgA raccontarci l'episodio, conservato con cura nell'aneddotica familiare, è Leonardo Sagna, che dell'azienda rappresenta ormai la quarta generazione, durante una serata a tema, lo scorso 15 maggio, in cui Rhum J.M ha presentato a Torino il suo progetto EDDEN.
rhum-convegno.jpgEDDEN, acronimo di Engagés pour le Developpement Durable de nos Ecosystèmes et de notre Nature, testimonia l'impegno della Maison per lo sviluppo durevole dell'ecosostenibilità nel rispetto della natura. E la scelta di far seguire alla conferenza stampa un EDDEN PARTY , con i drink a base Rhum J.M ideati dal brand ambassador Luca Picchi e la musica dal vivo con la Band The Hats, sulla terrazza del torinese GREEN PEA, luogo per eccellenza della sostenibilità cittadina, non è stata certo occasionale. Perché è proprio la sostenibilità il fil rouge che accomuna gli intenti di chi oggi vuole contribuire alla protezione e alla conservazione dell'ambiente.
rhum-preparazione.jpg«La nostra produzione – sono parole del direttore del brand Rhum J.M Emmanuel Becheau – si basa su un modello di economia circolare: noi raccogliamo, trasformiamo, produciamo e restituiamo!».

Nel loro piccolo paradiso terrestre in Martinica, una sorta di scrigno vulcanico dalla flora tropicale ai piedi della Montagna Pelée, dove coltivano e distillano la loro eccellente canna da zucchero, i responsabili della Maison riescono infatti a riutilizzare tutti i rifiuti della lavorazione all'interno della catena di produzione. Ma il loro impegno non si ferma qui. Per poter conservare al meglio e tramandare alle future generazioni questo terreno unico al mondo hanno deciso di coinvolgere le donne e gli uomini della Martinica nella sua trasmissione responsabile. A questo scopo, soltanto nel 2021, i 35 dipendenti della Maison hanno ricevuto 791 ore di formazione. «L'appassionato di J.M - ha detto ancora Emmanuel Becheau - deve avere la certezza che, dietro ognuna delle nostre bottiglie, delle donne e degli uomini appassionati hanno dato senso all'eccellenza».
rhum-cappello.jpgUn'eccellenza che, dopo aver degustato J.M in tutta la potenza della sua purezza, noi possiamo soltanto confermare, perché ogni altra aggiunta sarebbe superflua. Anche se, lo confessiamo, ci siamo poi lasciati tentare dall'assaggio dei quattro drink light, preparati per l'occasione da Luca Picchi. La nostra preferenza va decisamente a Negroni Sabaudo, perché...difficile dirlo. Sarà stato forse per il clima di complicità creato dalla terrazza green, con il suo splendido panorama sulla città?rhum-tenda.jpg

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