Una cucina moderna ma radicata nelle ricette locali, con proposte di mare e di terra con una marcia in più nella composizione e accostamento degli ingredienti
Si pensa al Salento e, ovviamente, si associa l'immagine delle spiagge. Senza nulla togliere al mare, l'entroterra stupisce di più e Poggiardo (Le), come tanti altri paesi in zona, vi lascerà a bocca aperta per la magnificenza del suo centro e delle sue strade. Non una semplice piazza, ma un'architettura abbagliante a cui fanno da corona chiese e palazzi signorili dal fascino che mai vi aspettereste. La sua storia parte spedita nel Trecento, prima schierato con gli Angiò, poi in pieno sviluppo con il Principato di Taranto, infine importante feudo della famiglia Guarini e sede della residenza vescovile.
Dentro a questa storia Stefano e Klejda hanno realizzato il sogno di aprire un loro locale, La Piazza (P.zza Umberto I , 15 - tel. 0836 901925 – 339 7777073), dove hanno creato un duplice richiamo: quello di offrire una moderna cucina di livello radicata nelle ricette locali e di aver reso ancora più bello ed emozionante il palazzo che li ospita, un gioiello mozzafiato che offre spazi giovani, ariosi e comunicanti con un suggestivo cortile con olivi.
Seguiti in sala con professionalità e competenza anche nei suggerimenti, la cucina si divide tra terra e mare, con una marcia in più nella composizione e accostamento degli ingredienti: il loro antipasto la Piazza rappresenta bene questa unione, potendo assaggiare la tipica pitta di patate con pomodoro, cipolla, olive nere e capperi, il delicato tortino di ricotta e fave fresche, il polpo al vapore con insalata di pomodoro, l'interessante parmigiana di pesce azzurro, le cozze con purea di fave e crostini e il fritto alla perfezione e corposo fiore di zucchina farcito in pastella.
Ai primi abbiamo volutamente scelto, come banco di prova, una preparazione tipica, il riso cozze e patate, trovandola equilibrata nelle sue consistenze e interessante nell'insieme; in alternativa si potevano scegliere i tagliolini al ragù d'agnello e caciocavallo podolico o i tubettini “Cavalieri” al sugo di pesci di scoglio.
Ai secondi, oltre al polpo croccante con stracciatella e cipolle in agrodolce o ai gamberi viola con purea di fave secche e cicoria selvatica, troverete anche le carni, come il guanciotto di manzo al Negroamaro con purea di sedano rapa e biete o l'agnello di masseria al forno con patate.
Molto ben curata la carta dei vini, con etichette fuori dalle solite rotte che annoverano anche una piccola selezione di vini naturali. Il territorio continua nei dessert, con la locale cotognata in abbinamento alla panna cotta e il gelato di cannella con tipiche amarene essiccate al sole.
La valutazione della cena è sicuramente di un'esperienza più che riuscita, in un locale che si distingue notevolmente in zona, sia per la scelta degli ambienti sia per la proposta interessante, personale e curata.