A Lurago d'Erba, un nuovo locale su cui ci sentiamo di scommettere
Bello. Accogliente. Goloso. È una new entry della ristorazione lombarda davvero interessante A Cà del Peder (via Santo Stefano, 15 – tel. 031698366 - www.ristorantinoacadelpeder) di Lurago d’Erba (Co), locale che ha aperto da pochi mesi, ma che dimostra già di avere le carte in regola per conquistare il popolo del gusto.
Scoperta entusiasmante, cui siamo arrivati grazie al grande food&wine scuot Fabio Trezzi, vi aspetta in posizione strategica, a pochi chilometri da Monza, Como e Lecco, facilmente raggiungibile, in meno di mezz'ora, pure da Milano (è a 5 minuti dall'uscita Arosio – Briosco della S.S.36). A dirvi che siete in prossimità della vostra meta sarà la Chiesa di Santo Stefano, del XIII secolo. Quando vedete il campanile, rallentate, dopo poco, prima della curva, sulla sinistra, il comodo parcheggio riservato. Alle spalle, il dehors, con gli ombrelloni, ideale per chi ama mangiare all’aperto nella bella stagione. Di fronte, la porticina, che immette nel ristorante, due salette bombonierose (una un po’ più grande, una con pochi tavoli e nel caso utile anche per una sosta riservata solo con i propri ospiti), rese calde da legno, cotto, pietra, quadri alle pareti, bottiglie in esposizione. I tavoli, apparecchiati con gusto, e le sedie, che rievocano quelle comode delle vecchie e care trattorie, aggiungono un tocco di charme, facendo sentire subito a casa.
A darvi il benvenuto Fabiano Colombo, nella sua giovinezza, gavetta e successo in Svizzera e Inghilterra – quando ancora la professionalità si imparava alla “scuola” dei grandi maître e nelle brigate più prestigiose del mondo (nel suo palmarès, l’onore e l’orgoglio di aver servito i reali inglesi) –, poi esperienze di grande valore e oggi vero maestro di accoglienza. Affidatevi a lui che, con la sua passione e la sua simpatia, vi presenterà il menu e vi saprà suggerire i migliori abbinamenti, scegliendo dalla bella selezione di vini, che è frutto della sua competenza.
Se la sala è "radiosa", di pari valore è la cucina, che vede ai fornelli Marcello Caprotti, chef di talento, capace di far sintesi tra tradizione e fantasia, ma senza cedere alla moda di quelle creazioni senz’anima tutte spume che tanto vanno oggi. Insomma, qui si mangia, le porzioni son di soddisfazione, sapori e profumi son ben calibrati.
Dopo lo strangoloso tris che vi sarà servito come benvenuto, per voi insalata di testina di vitello con lenticchie al prezzemolo e olio extravergine, missoltini grigliati con polenta, buonissimo Riso Rosa Marchetti mantecato con Persico dorato al burro e salvia o maccheroncini con asparagi scampetti e fiori di zucca, costata di scottona alla griglia o rollè di branzino con asparagi e timo. Dolce finale con mousse al cioccolato bianco con briciole di colomba e gocce di cioccolato o bavarese al limoncello su biscuit di cioccolato e nocciola e gelatina ai lamponi freschi. Si sta bene! Siete ancora lì?