Voci dalla terra Vol.5: Akane Morita di “Oochi Yamakujira”
Il Comune di Misato del distretto di Oochi, Prefettura di Shimane, è un posto dove i boschi occupano il novanta per cento del territorio. Da 20 anni, quando i danni causati dagli animali nocivi hanno cominciato ad essere un problema veramente serio, gli abitanti e le amministrazioni pubbliche lottano insieme per abbattere i cinghiali ed è stato coniato lo slogan di “Comune che riesce a vivere con i cinghiali”.
Akane Morita si era trasferita a Misato nel 2014 ed è subentrata nella gestione del mattatoio, portato avanti fino a quel momento sotto forma di cooperativa di produttori e ora come società per azioni, dove si occupa anche della trasformazione della carne di cinghiale oltre alla macellazione. Morita dice che “la valorizzazione di un territorio va considerata come un’operazione complessa e a lungo termine” e cerca di dare un futuro a un comune che soffre a causa dello spopolamento e dell’invecchiamento della gente.
DOMANDA 1 LA SITUAZIONE ATTUALE?
Superando l’alluvione siamo riusciti a ricostruire il laboratorio.
Prima dell’arrivo del COVID 19, l’ottanta per cento dei nostri clienti erano della zona di Tokyo per cui l’anno scorso, dopo l’arrivo del Coronavirus, abbiamo dovuto fermare quasi tutte le spedizioni nei mesi di aprile e di maggio e nella cella freezer si accumulavano sempre più rimanenze sottovuoto.
Già prima di questa calamità, nel 2017, la nostra zona era stata colpita anche dall’alluvione che aveva fatto gravi danni nella parte ovest di Honshu (l’isola principale del Giappone) e la nostra struttura era stata invasa dall’acqua con danni non solo alla carne ma anche ai macchinari di produzione. Il nostro laboratorio si trovava lungo fiume e questo lo poneva allo stesso rischio anche per il futuro. Così l’anno scorso abbiamo preso la decisione coraggiosa di spostare lo stabilimento in un posto più in alto. Erano passati solo 2 anni dalla trasformazione della nostra ragione sociale in s.p.a quindi eravamo un’azienda piccolissima. Per noi è stata una sfida ma, attraverso il crowdfunding, tanta gente ci ha dato una mano e siamo riusciti a inaugurare il nuovo stabile il 20 aprile. Purtroppo, dopo tutta questa storia, ci è arrivato addosso anche il coronavirus.
Ma eravamo in un periodo in cui c’era meno bisogno di abbattimento dei cinghiali e avevamo, grazie al rinnovo del laboratorio, un po’ più spazio di prima, quindi non dovevamo buttar via la carne: siamo stati fortunati da questo punto di vista. C’è stata un’altra fortuna: abbiamo avuto un aumento notevole della vendita online. I cinghiali in estate hanno meno grasso e ce ne sono di diverse taglie, per questo c’era meno richiesta da parte dei ristoratori che preferiscono carni più grasse e pezzature di dimensioni omogenee. Per smaltire le merci abbiamo inventato una serie di prodotti in scatola e questi hanno avuto un buon riscontro, forse anche grazie al fatto che questa notizia è stata ben diffusa dai mass-media.
I cinghiali, catturati vivi con trappole a forma di gabbia, vengono portati al mattatoio. Dopo l’uccisione vengono subito dissanguati; così la carne ha meno odore di selvatico e fa sentire maggiormente l’umami con la dolcezza del grasso e la lieve nota di selvaggina. Le ricette della carne di cinghiale in scatola sono state sviluppate in collaborazione con Actus, società dalle attività diversificate che ha anche un ristorante specializzato in cacciagione; carne di cinghiale pot-au-feu, stufata con birra nera e stufata speziata. Sono ricercatissime dai gourmet appassionati di cibi in scatola
DOMANDA2: COSA HA CAPITO E COSA HA PENSATO CON IL COVID-19?
I problemi del territorio possono diventare una risorsa.
Anche con la diffusione del COVID in tutto il Giappone la vita quotidiana qui a Misato non è cambiata quasi in nulla. Ma qui esistono altri problemi: lo spopolamento e l’invecchiamento degli abitanti. In pratica, se fai due passi, non vedi nessuno per strada. È veramente un posto con poca gente. Osservando da lontano come il Coronavirus abbia stravolto la vita nelle città, ho pensato alla fragilità della nostra società che si è lasciata cambiare così facilmente.
Io sono originaria di Fukuoka e, dopo aver lavorato presso un’azienda di marketing di Tokyo, nel 2014 mi sono trasferita qui a Misato. Nel 2011 successero il terremoto e lo tsunami di Tohoku e, in quel periodo, anche noi che vivevamo a Tokyo, rimanemmo senza cibo né acqua; così ho cominciato a pensare di trasferirmi in campagna. Vivere vicina ai produttori del cibo, alla gente e alla natura mi dà più sicurezza, anche perché, in caso di emergenza è possibile condividere i viveri con i vicini; per di più le montagne ci forniscono l’acqua e dai boschi possiamo ricavare la legna. Ho preferito andare a vivere dove fosse possibile sopravvivere anche senza infrastrutture. Avevo anche il presentimento della crescita del mercato della cacciagione per cui cercavo un posto dove fosse possibile valorizzare l’utilizzo delle carni degli animali selvatici. Il comune di Misato è stato quello che ha iniziato prima degli altri ad utilizzare gli animali che danneggiavano l’agricoltura, come i cinghiali, considerandoli “risorse del paese” invece di un problema solo da eliminare. Ho visto anche che la caccia non era stata affidata all’organizzazione pubblica ma che erano stati gli stessi agricoltori a prendere l’iniziativa, partendo dal possesso dei permessi di caccia, per proteggere la loro attività agricola. “Anch’io volevo far parte di questa vita.” Mentre coltivavo quest’idea, ho avuto la fortuna di avere a che fare con il municipio, così ho deciso di trasferirmi. Sono passati sei anni ma ancora oggi mi piace molto vivere qui.
Nel comune di Misato, per proteggere l’agricoltura dai danni dei cinghiali, continuano il periodo di caccia anche fuori stagione, in primavera e in estate. Anzi in questo periodo ne vengono cacciati più che in inverno. Ho visto anche che, tra i nuovi arrivati in questo posto, alcuni alla fine se ne sono andati nuovamente da qui. Uno dei motivi per cui sono riuscita ad avere una radice a Misato è stato aver trovato un mio ruolo utile a questo posto. Dopo tre anni in cui avevo lavorato per il gruppo di sostegno alla valorizzazione del territorio, mi è stato affidato un mattatoio gestito da una cooperativa di quaranta agricoltori, quindi ho continuato a gestire la macellazione e la vendita; poi quando viene organizzato qualche evento, fornisco i piatti di cacciagione; partecipo all’attività promozionale del comune, parto per installare le trappole su richiesta della gente locale, così via… mi hanno fatto provare diversi tipi di esperienze legate al comune e ai cinghiali e, a volte, ho fatto la parte di coordinatrice del rapporto tra il comune e gli abitanti. Possono esserci diversi modi di vivere in campagna, ma credo che sia meglio trovare un ruolo all’interno della comunità locale e portarlo avanti.
Una volta che sono riuscita a trovare la mia radice, ho cominciato a pensare a cosa significhi “valorizzazione del territorio”.
Una volta facevo la stessa cosa nell’ambito del business, mi davano il budget e, quando la missione era andata a buon fine, il mio ruolo terminava lì. Ma la vera attività di valorizzazione del territorio è complessa e non ha mai fine.
Prima di tutto ti trovi di fronte la vita quotidiana di coloro che ci vivono e i loro lavori. Quindi bisogna capire bene i loro problemi e di cosa possano avere bisogno. Per poterli risolvere anche gli abitanti stessi devono avere una grande voglia di partecipare invece di dipendere in toto dalle organizzazioni pubbliche o dai contributi. Il comune di Misato ha avuto un successo nella valorizzazione del territorio con la cacciagione e gli abitanti prendono l’iniziativa di andare a caccia anche in primavera e in estate. Altrimenti non potrebbero fornire la carne da cacciagione ai clienti ma, nello stesso tempo, se non ci fossero più agricoltori non avrebbe più senso vendere la carne da cacciagione.
DOMANDA3 : COSA SPERI PER IL FUTURO DEL MONDO DEL CIBO?
La vita in un paese di montagna mi ha insegnato a “sapersi soddisfare di ciò che hai”.
A differenza dei cinghiali selvatici, che possono correre per i prati e in montagna, i maiali la cui carne viene messa in vendita al supermercato, sono animali nati a scopo industriale; cioè tutta la loro vita viene controllata dalla mano degli esseri umani, dalla riproduzione fino alla crescita. A volte mi sembra che nella società moderna gli esseri umani abbiano avuto l’illusione di poter controllare non solo gli animali domestici, ma tutta la Natura. Chi potrebbe essere in grado di farlo? Invece attraverso le calamità naturali che ci colpiscono ripetutamente, oltre al COVID, credo che la Natura ci abbia fatto capire che la sua forza è incontrollabile.
Da quando ho cominciato ad avere a che fare con l’agricoltura, ho capito che il cibo messo generalmente in commercio ha un prezzo troppo basso. Noi catturiamo i cinghiali con le trappole, li portiamo al mattatoio, li macelliamo e prendiamo la loro carne. Quando calcoliamo tutta questa mano d’opera e mettiamo un prezzo a nostro parere giusto, a volte riceviamo delle lamentele come se fosse troppo caro. Invece al supermercato si può trovare la carne di maiale a poco prezzo perché, nell’allevamento intensivo, vengono tagliati tutti i costi calcolando di poter vendere il prodotto sul mercato a quel prezzo. Ogni prezzo ha il suo significato. Io sono felice perché sono in aumento i consumatori finali che condividono questo nostro concetto.
Come attività aziendale non è molto facile, ma mi piacerebbe tenere con cura questo nostro rapporto con la nostra clientela.
Ho sentito dire che, a causa del COVID, è in aumento la gente che sta pensando di trasferirsi in campagna. Io ora vivo in un piccolo paese circondato dalle montagne ma, grazie alla vendita on line e a una distribuzione ben organizzata, non sento nessuna mancanza. Ma sono stata io ad aver saputo trovare la mia soddisfazione con ciò che trovo davanti a me. La vita in un villaggio di montagna ci fa capire cosa vogliono dire le parole “sapersi soddisfare di ciò che hai”.
Dopo la nuova apertura del laboratorio sono arrivati anche due collaboratori da fuori del comune.
(Profilo)
Akane Morita (森田朱音)
Nata a Fukuoka. Dopo aver lavorato presso un’azienda di marketing di Tokyo dove si occupava della valorizzazione del territorio, si è trasferita a Misato nel 2014. In collaborazione con “Cuiiji”, azienda di consulenza sull’utilizzo degli animali selvatici dannosi, sullo sviluppo commerciale della loro carne e sulla distribuzione, ha lavorato per tre anni alla valorizzazione del territorio ed è responsabile della vendita della carne presso la “Cooperativa Oochi Yamakujira”. Nel 2017 sempre insieme a Cuiiji ha fondato la società per azioni “Oochi Yamakujira” e produce carne di cacciagione in scatola, la commercializza e produce articoli di pelletteria. Invece le interiora vengono utilizzate per produrre mangime per animali domestici.
[Shop Data]
Oochi Yamakujira
http://yamakujira.jp/
Oochi Yamakujira vendita Online
https://oochiyamakujira.stores.jp/
Facebook di Akane Morita
https://www.facebook.com/morita.akane
大地からの声
本当の地域活性とは何か?
「おおち山くじら」 森田朱音さん
text by Kyoko Kita
町の9割が森林を占める島根県邑智郡美里町。害獣被害が深刻化した約20年前から、「イノシシと共生する町」をキャッチフレーズに、行政と住民が一体となってイノシシなどの駆除と活用に取り組んできました。森田朱音さんは2014年に美郷町に移住、生産者組合として運営されていた処理場を引き継ぎ、食肉処理や加工品づくりと販売を担っています。「地域活性とは複合的で長期的なもの」と森田さん。過疎と高齢化が進む町のこれからを、地域に根を張って支えています。
問1 現在の状況
豪雨被害を乗り越え、処理場を再建。
コロナ前は肉の売り先の8割が東京の飲食店だったため、4~5月はほとんど出荷ができず、真空冷凍での在庫がたまる一方でした。
実は2017年の西日本豪雨の折、処理場が床上浸水し、貯蔵していた肉も機材も多くが使い物にならなくなりました。処理場は川のすぐ脇にあって、いつまた浸水するかわからない。昨年、思い切って高台への移転を決めました。会社設立からまだ2年の超零細企業の私たちにはチャレンジングでしたが、クラウドファンディングを通じて多くの方から支援をいただき、新しい処理場が完成したのが4月20日。その矢先のコロナ禍でした。
駆除するイノシシの数が少ない時期で、施設を少し拡大していたこともあり、肉を廃棄する事態に至らなかったのは幸いだったと言えます。また、ありがたいことに、これまで僅かだったネット通販での注文が大幅に増えた。脂が少なくサイズが不十分で飲食店からの需要が少ない夏場のイノシシを調理した缶詰はメディアでも取り上げられて、その影響は少なくなかったと思います。
問2 気付かされたこと、考えたこと
町の厄介者を資源にする。
新型コロナウイルスの感染拡大が進んでも、美郷町の日常にほとんど変化はありませんでした。高齢化と過疎化が深刻で、道を歩いていてもほとんど人に会わないくらい、人のいない町です。「社会とはこんなにも脆く、簡単に変わってしまうのか」と、コロナが都市部にもたらす影響を少し離れたところから見ていました。
私は福岡県出身で、東京のマーケティング会社で地域活性に関わる仕事をした後、2014年にここ美郷町に移住しています。
2011年の東日本大震災を東京で被災し、水も食べ物も手に入らない事態に遭って、地方への移住を考えるようになりました。食べものを作っている人や自然の近くにいた方が安心。何かあった時もご近所さんと分け合えるし、山があれば水も湧き、木も切り出せる。インフラが途切れても生きていける場所に暮らしたいと思ったのです。
ジビエ市場が伸びる予感があり、ジビエで地域活性に関われそうな町を探しました。美郷町は田畑を荒らすイノシシなどの野生動物を厄介者として処分するのではなく、町の“資源”として活用する取り組みをいち早く進めていた。行政や猟友会に捕獲や処理を委ねるのではなく、農家さんたち自ら狩猟免許を取得して、自分たちの畑を守るために動いていました。「ここでの暮らしの一員になりたい」、役場とのご縁もあり、移住を決意。町の人々にすんなり受け入れていただき、6年たった今も居心地よく暮らしています。
移住したのに結局町を出ていってしまった人も見ています。私が美郷町に根を張れた理由のひとつは、町で必要とされる役割を担えたから。地域おこし協力隊として3年の任期を過ごした後、40人の農家さんたちによる生産組合として運営されていた処理場を譲り受け、食肉処理や販売を行なってきました。イベントでジビエ料理を出したり、町のPRに駆り出されたり、地域の方に頼まれて罠を仕掛けたり、町とイノシシに関わるいろいろなことをさせてもらい、住民と役場との調整役にもなってきた。移住のスタイルは様々だと思いますが、コミュニティに入っていくには、地域内での役割を見つけて、それを続けていけるといいと思います。
地域に根を張ってみると、「地域活性とは何だろう?」と、その意味について考えさせられます。
仕事として地域に入っていた時は、予算があって、ひとつのミッションを達成すればそれでおしまいだった。でも本当の地域活性は複合的で終わりがありません。
まずそこに住む人たちの日常の暮らしや仕事がある。彼らは何に困り、何を必要としているのか。困り事を解決するために、行政や補助金頼みではなく、住民自ら動き、身を立てていく気概も必要です。
ジビエで地域おこしをしている美郷町では、春や夏にも住民が率先して猟に入ります。でなければ、安定的にジビエを売ることはできないし、畑を耕す人がいなくなればジビエを売る必要すらなくなってしまうのです。
問3これからの食のあり方について望むこと
山里の暮らしが教えてくれた「足るを知る」。
野山を駆け回る野生のイノシシと違って、スーパーなどで売られている豚は産業動物です。繁殖から生育まですべてを人の手でコントロールしている。家畜だけでなく、今の社会では、人が自然をコントロールできるかのように錯覚している節があります。でも、そんなことはできない。度重なる自然災害やコロナというウイルスに、制御できない自然の力を見せつけられているような気がしています。
第一次産業に関わるようになって、一般に流通している食品が安すぎることを知りました。
イノシシを罠にかけて、処理場に運び、処理をして、肉にする。とても大変な仕事です。その人件費を正直に価格にのせると「高すぎる」と言われてしまうことがあります。でも、スーパーで売られている豚肉が安いのは、その価格で販売できるように、豚の飼育に関わるあらゆる部分をコストカットした結果なのです。
価格には意味がある。そのことを理解して共感して買ってくださる一般の方たちが増えているのがうれしい。事業としては四苦八苦ですが、その関係性を大切にしていきたいと思います。
コロナの影響で、地方に移住を考える方も増えていると聞きます。私は今、山に囲まれたとても小さな町に住んでいますが、ネット通販や物流のおかげで何不自由なく生活しています。そもそも物欲というものがほとんどなくなりました。目の前にあるもので十分満足できるようになった。「足るを知る」、そんな言葉の意味も、山里での暮らしは教えてくれますよ。
(プロフィール)
森田朱音(もりた・あかね)
福岡県出身。東京のマーケティング会社で地域活性事業に携わった後、2014年、美郷町に移住。野生鳥獣に関わるコンサルティングや商品開発、卸販売を手掛ける「クイージ」との業務提携の下、地域おこし協力隊として3年間、「おおち山くじら生産者組合」でジビエをはじめ産物の販売に携わる。2017年、「クイージ」と共同で「株式会社おおち山くじら」を設立。食肉処理や缶詰の加工、販売の他、イノシシ革の活用や内臓のペットフード利用などを手掛ける。
(ショップデータ)
おおち山くじら
おおち山くじらネットショップ
https://oochiyamakujira.stores.jp/
森田朱音さんFacebook