Giovane ristorante all’ombra della Mole dalla felice fusione di sapori da Nord a Sud (pizza compresa)
Ha l’aspetto del buon dopolavoro ferroviario di una volta, giocato sul (finto) dismesso di un arredo tutto “scompagnato” (tavolini, sedie, piatti e bicchieri) in armonia coi toni grigi di pavimenti e pareti. Un simpatico e intelligente ricordo del vecchio Scalo Vanchiglia (via Conte Luigi Tarino, 3/g - tel. 011883691), la Stazione dei treni ormai non più in funzione dagli anni Novanta, testimone di una Torino operaia dove il Nord e il Sud d’Italia imparavano a conoscersi e a confrontarsi.
Come succede nella cucina di questo giovane ristorante all’ombra della Mole, “fusione di sapori di questo territorio ed i sapori importati dai nuovi abitanti”. Ne è prova immediata, in apertura di cena, dopo una giusta attesa ingannata in compagnia di una confortevole focaccia calda, la freschissima tartare di tonno con (originale e indovinato) dressing di lampone; a seguire, una buona pizza con salsiccia e friarielli (il ristorante è anche pizzeria con forno a legna) e degli ottimi spaghetti “Monograno Felicetti” con (delicata) colatura d’alici e peperoncino, dalla cottura veramente perfetta.
Fresca e croccante la frittura di pesce secondo disponibilità, anche se resa meno interessante da una scelta poco variata della materia prima; assai gradevole, in compenso, la crème fraîche al lime in accompagnamento. Non banale neppure il momento del dolce: dal cannolo siciliano, al tiramisù di frutta, alla granita “Alberto Marchetti”.
Non ampia ma attenta la carta dei vini, accanto a una scelta di birre artigianali, grappe e distillati. Che dire? Bravi davvero, oltre che gentili e accoglienti, questi ragazzi! Finalmente anche a Torino qualcosa si muove. Peccato soltanto per il caffè, decisamente da migliorare. Ma torneremo per controllare anche questo!
Prezzo medio, alla carta, sui 40 euro.