E dopo il Palio un altro motivo per visitare Piazza del Campo

Enoteca toscano-calabrese con assaggi

A Siena, a due passi da piazza del Campo, ha aperto i battenti una piccola ed accogliente enoteca che è un vero gioiellino. Arredi minimali ed essenziali, parquet e scaffali di legno dai toni chiari, luminosità estesa, molto ordine e nessun orpello inutile.
La proprietaria è Valentina Ambrogio, una volitiva ragazza di San Lucido, delizioso borgo del Cosentino, qui giunta per motivi di studio e che poi ha eletto la città del Palio a luogo dove dar voce alla sua grande passione per il vino. Forte di una naturale propensione alla vendita (è stata responsabile commerciale di un’azienda di cosmetici) e di una ottima dose motivazionale, unita a una conoscenza approfondita negli anni (Valentina è sommelier Fisar), ha creato in soli 30 mq una vetrina sull’intero panorama vitivinicolo italiano, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia.
Oltre 300 referenze in esposizione che raccontano non soltanto la Toscana e gli altri territori vitivinicoli del nostro Paese, ma anche le storie di donne e uomini protagonisti.
La regola non scritta della sua attività è infatti quella di dover conoscere personalmente i vignaioli da lei selezionati, ai quali dedica, una o due volte al mese, una serata di approfondimento in loro presenza.
Accanto alla ricca proposta vitivinicola, Valentina ha creato anche una vetrina interessante sui distillati e superalcolici (gin, amari, rhum, grappe), e c’è un angolo dedicato ai prodotti tipici della terra toscana e di quella natia calabrese. A tal proposito, le abbiamo chiesto quali sono, di queste due regioni, i vini che predilige:
“Per la Toscana, il Brunello di Montalcino occupa anche dal punto di vista commerciale, un ruolo di forte attenzione e di attrattiva. Ma se devo dire una mia scelta del cuore, metto sul podio le declinazioni ancora poco conosciute della Doc Orcia. Della mia Calabria, registro con soddisfazione la crescita costante dell’intero movimento. Se mi devo sbilanciare con una scelta di cuore, dico il Cirò Rosso e poi le diverse interpretazioni della Doc del luogo dove sono nata, il Terre di Cosenza…”.