Un castello, le principesse, e vini di classe con cui brindare al prossimo Vinitaly!
Una settimana e sarà Vinitaly, l’evento che quest’anno alla 49^ edizione, negli ultimi anni si è affermato come l’appuntamento mondiale più importante per il mondo del vino. L’occasione di essere a Verona, per i seguaci di Bacco, è innanzitutto possibilità di gustare Amarone, quel rosso del veronese che a buon diritto, con Barolo e Brunello rappresenta l’aristocrazia del vino italiana. Ma il veronese è anche terra di grandi bianchi. Tra questi, un’eccellenza le produzioni di Soave. Tra le cantine che stanno facendo grande questo nobile bianco italiano, Suavia (via Centro Fraz. Fittà – tel. 0457675089).
Sembra una fiaba la storia di questa azienda. C’è il castello, quello di Soave. Non ci sono il ranocchio e i principi. Ma ci sono tante principesse. Le sorelle Tessari, le figlie di Giovanni e Rosetta, che oggi proseguono il lavoro iniziato dai genitori. Un incanto lo scenario in cui crescono i vigneti, colline alte trecento metri, circondate da nient’altro che natura, un incanto. Solo autoctone le uve a cui si dedicano, garganega e trebbiano di Soave.
Tra i vini da loro prodotti, abbiamo riassaggiato in questi giorni il Monte Carbonare. Un’emozione. Le giovani produttrici ne vanno orgogliose, dicendo che “è come avere un pezzo di terra nel bicchiere”. Traduzione: il vigneto pesca in terra nerissima, vulcanica, e la nota minerale è carezza indimenticabile. Da uve garganega in purezza, ha colore giallo paglierino intenso, con riflessi verde acqua. Intenso e fine, al naso ha profumi di agrumi, di erbe di montagna, nota minerale suggestiva, che si ritrova anche al palato, dove il sorso è secco, fresco e armonico, piacevolmente sapido e persistente. Un grande bianco italiano con cui brindare al prossimo Vinitaly!