Da Goteborg a Stoccolma, dal nord a Malmo: la Svezia è un territorio che a tavola rivela tesori inaspettati
Chi ha associato la Svezia alle polpettine servite all’Ikea sta sbagliando strada: la Svezia infatti ha una gastronomia e una cucina tra le più ricche d’Europa, grazie anche a un territorio molto esteso e a un mare particolarmente pescoso. Per raccontare la cucina svedese abbiamo scelto cinque piatti più uno. Quel più uno infatti sono loro, le polpette, che recentemente sono balzate agli onori della cronaca. Il governo svedese, con una dichiarazione ufficiale, ha infatti ammesso che la ricetta originale è stata importata nel Settecento da Carlo XII che rimase alcuni anni in esilio. Certo, su quel prototipo turco, l’ingegno svedese ha creato un proprio capolavoro che oggi comprende come macinato il maiale che in origine non era certo contemplato e l’aggiunta di una salsa in unione ai mirtilli che sono ben distanti dalla gastronomia mediterranea.
Ora passiamo ai “magnifici cinque”, ideali per raccontare la cucina svedese:
• Surströmming o aringa fermentata: è a torto o a ragione uno dei piatti più citati della cultura del Nord Europa. Il motivo? L’odore pungente che non si dimentica mai. Il gusto chiaramente ha una certa acidità che però si attenua e si smorza con il tempo (assaggiare per credere quelle invecchiate un anno). Per chi vuol riscoprire il sapore del garum romano
• Kräftskiva o gamberi: chi lo avrebbe mai detto? Gli svedesi sono avidi succhiatori di gamberi. Li conoscono e li amano alla follia da mezzo millennio. Proposti in quasi tutti i modi (dai patè agli hamburger), oggi sono per lo più consumati dopo una bollitura con aneto e abbinati con formaggio stagionato e birra.
• Waffel: non c’è casa in Svezia che non possegga una macchina per i waffel fatti esclusivamente con latte, burro, farina, zucchero, bicarbonato e un pizzico di sale da accompagnare a confettura ai frutti di bosco o a panna con frutti di bosco freschi. C’è anche una giornata dedicata, il 25 marzo, in cui ci si può ingozzare di questo dolce senza sentirsi in colpa.
• Semla o brioscina imbottita: non c’è goloso che possa resistere alla tentazione. Gli svedesi la amano incondizionatamente: è una sorta di brioche (simile come aspetto a un krapfen) che viene divisa in due e all’interno è riempita da uno strato di panna montata. Normalmente si mangia a strati, ma gli audaci danno ampi e voluttuosi morsi. Non c’è caffetteria o pasticceria degna di questo nome che non le proponga.
• Kanelbulle o girelle alla cannella: che ci azzecca la cannella con la Svezia? Tanto, al punto che gli svedesi la consumano quasi quotidianamente nel dolce preferito per la pausa caffè: il Kanelbulle. Si tratta di una girella di pasta lievitata cotta al forno e farcita con burro, zucchero e naturalmente cannella. Dove si mangiano? Ovunque. E c’è anche una festa dedicata: il 4 ottobre.
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