Con oltre 70.000 ettari coltivati, il Piemonte vanta più della metà della produzione di riso italiana. Un primato che affonda le sue radici nel Medioevo, quando i monaci cistercensi diffusero la coltivazione del riso nel territorio vercellese, fondando l'abbazia di Santa Maria di Lucedio nel 1123. Oggi, il Vercellese, insieme al Novarese e a zone limitrofe di Biella e Alessandria, rappresenta il cuore produttivo del riso piemontese. Non a caso, Vercelli è considerata la capitale europea del riso e ospita, insieme a Novara, la Borsa Merci del Riso e la Stazione Sperimentale di Risicoltura, centro di ricerca all'avanguardia per il miglioramento delle produzioni.
Dal Carnaroli al Vialone Nano, il Piemonte offre una varietà di risi pregiati che conquistano i palati di tutto il mondo. Risotti cremosi, insalate fresche, piatti caldi e freddi: il riso piemontese si presta a mille interpretazioni, regalando sempre un'esperienza gastronomica unica.
A Desana, nel Vercellese, Tenuta Castello è un’azienda fondata nel 1833, specializzata nella coltivazione biologica di riso, farro, mais e pascoli. Con una forte eredità storica e un'impronta sostenibile, ricava il 65% della sua energia da fonti rinnovabili. Tenuta Castello garantisce la qualità del suo riso in ogni fase, dal campo alla trasformazione nella storica riseria, al confezionamento e alla vendita. Il fiore all'occhiello è il Carnaroli Classico che è riconosciuto per la sua purezza 100% carnaroli, distinto dalla certificazione 'Classico' che garantisce l'autenticità e la qualità superiore. Prodotta in una riseria artigianale con tecniche delicate, questa varietà si caratterizza per un eccellente rendimento e resistenza in cottura. Il suo aspetto meno raffinato, con chicchi che conservano parte delle loro glumelle, assicura un sapore più ricco, più fibre e un indice glicemico più basso. Un riso che si distingue per essere visivamente 'più brutto' ma sostanzialmente 'più buono'.