Nuova tornata di assaggi per la giuria del Premio Top Hundred che anche in questa sessione ha scovato qualche clamorosa sorpresa

Le ultime sorprese dalle nostre degustazioni:

Zibibbo Spumante Metodo Classico di OI - ORIGINE E IDENTITÀ di Ricadi (Vv)
Mario Alberto Romano, diplomato presso l’istituto tecnico agrario di Catanzaro, dopo diverse esperienze lavorative in diversi settori, tra cui anche la ristorazione, si è avvicinato al vino, seguendo la sua passione per la sua terra. La sua cantina è a Brivadi, piccolo borgo sulle colline di Capo Vaticano, a 130 mt. sul livello del mare, all’interno di una piccola proprietà di circa 4 ettari. La filosofia di produzione mira alla valorizzazione di vitigni autoctoni, e in particolare dello zibibbo, della malvasia e del magliocco canino. Per quanto ci riguarda abbiamo apprezzato il Calabria IGP Zibibbo 2019, da uve zibibbo di Pizzo, vinificato con 24 ore di macerazione sulle bucce e fermentazione in acciaio, affinamento di 6 mesi in acciaio, travaso e circa 40 giorni in bottiglia. Dal colore giallo dorato ha naso molto intenso, dolce, con profumi di frutta esotica, e in particolare di papaya, litchi e mango, note balsamiche e sentori di fieno, gusto secco, equilibrato e di buona sapidità. Intrigante il Calabria IGP Vino Bianco 2019, Malvasia di razza dal colore giallo dorato, limpido, dalla tipica aromaticità e dai sentori varietali di muschio, albicocca, cedro e miele d’acacia, dal sorso di buona struttura e lunghissimo in bocca. E lo Zibibbo Spumante metodo classico, sboccatura 2020 che ha colore giallo paglierino brillante con riflessi dorati, perlage fine e persistente, profumo molto intenso, con note iodate e marine e di frutta secca e miele d’acacia, crosta di pane su di un sottofondo floreale di ginestra che al palato è fresco, di buona cremosità, e che chiude con nota ammandorlata tipica.
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zibibbo.jpgRiviera del Garda Classico Bianco Rismen di PIETTA di Muscoline (Bs)
A Castrezzone di Muscoline, sulle colline a Ovest del Garda, i Pietta, orgogliosi di essere radicati in Valtènesi e ispirati nel lavoro da amore e passione verso il territorio. I loro vini, figli di groppello, riesling renano, barbera, sangiovese, marzemino, rebo e chardonnay, con vitigni autoctoni e non coltivati secondo i dettami del biologico, ci hanno conquistato per la personalità e per la classe con cui raccontano la terra in cui nascono. Tra i nostri assaggi, ha beva che stupisce sorso dopo sorso per la sua sapidità ed eleganza, il Chiaretto. Di notevole carattere e struttura, l’Arcobaleno, rosso da uve groppello, rebo e marzemino, dalle note di frutti di bosco, e in particolare mirtillo e more, e dalla elegante speziatura, che in bocca ha giusta tannicità e sorprende per il suo equilibrio. Un vero coup de coeur Rismen, da uve riesling renano (90%) e incrocio Manzoni (10%), un bianco che non teme il confronto con le migliori interpretazioni del Nord Europa di quel principe dei vitigni che è il riesling, e che affascina con il suo colore giallo dorato, le sue note di frutta esotica, dove spiccano mango e ananas, i profumi di cedro e pompelmo, e ancora di albicocca e pesca gialla, con raffinati sentori minerali, che accompagnano anche la beva, che si segnala per pregevole sapidità ed eleganza. Con i Pietta è grande Valtènesi!
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pietta.jpgButtafuoco Storico Vigna Montarzolo di CALVI di Castana (Pv)
Loro sono i “Calvi ad Marion”, perché a Castana, il cognome Calvi è diffuso, ed ecco che il genio contadino identifica la famiglia legandola a un suo terreno. Nel caso di Davide Calvi (che noi abbiamo avuto la fortuna di conoscere grazie a Fabio Scarpitti, e che da qualche mese ha preso il testimone da Marco Maggi di nuovo presidente del Club del Buttafuoco Storico) Marion è anche il nome del suo Pinot Nero. Il vigneto simbolo della famiglia è però la Vigna Montarzolo, “vigneto storico” (indicato “nel foglio cinque al mappale sette del comune di Castana”) dal fondo di Arenaria, già cava delle pietre usate per la costruzione della prestigiosa chiesa di San Michele di Pavia, che caratterizza in maniera inconfondibile il vino che qui nasce, ossia l’affascinante Buttafuoco Storico Vigna Montarzolo. Nel bicchiere ha naso solenne, con quel tono austero che appartiene all’aristocrazia del vino, che apre su note di marasca e prugna, per poi lasciare spazio alle spezie, alle note di cannella e pepe nero, e quindi si svela in tutta la sua nobiltà, con quella mineralità elegante che ritorna al palato, e che vede il sorso distendersi armonico, grazie a una sapidità suggestiva che sostiene una grande struttura. Nella nostra ultima degustazione, poi, ci è piaciuta ancora una volta tantissimo anche la Bonarda vivace, la “Mossa perfetta”, che è interpretazione del gustoso rosso oltrepadano dal formidabile rapporto qualità/prezzo. Rosso rubino intenso, ha spuma rosea, naso invitante con profumi di ciliegia e frutti di bosco, sorso goloso, fresco e sapido, buona persistenza. Con i piatti della tradizione lombarda, una festa! 
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calvi.jpgBenaco Bresciano Rebo Diana 2018 di TREVISANI di Salò (Bs)
Fondata negli anni '60 da Peppino e Nini Trevisani, dagli anni ‘80 la cantina vede alla guida i figli Gian Pietro e Mauro, che hanno proseguito l’attività avviata dai genitori. La splendida posizione, a Gavardo, su una collina che guarda al lago di Garda, fa si che il "Boàren", brezza proveniente dal Nord della Valle Sabbia, soprattutto in estate, favorisca una notevole escursione termica che assicura alle uve aromi e acidi fissi. Tra le varietà coltivate le autoctone groppello, marzemino, rebo per i vini rossi, erbamatt per i vini bianchi, oltre agli internazionali cabernet sauvignon, merlot, chardonnay, sauvignon e riesling. In cantina le più moderne tecnologie di vinificazione, con una bottaia realizzata nel rispetto della tradizione, con botti di legno da 5 hl impiegate per i lunghi affinamenti. Ne è prova il Benaco Bresciano Rebo Benacus 2011, messo solo ora sul mercato, che ha grande integrità, profumo intenso di frutta rossa e spezie, struttura imponente, ma con la potenza alcolica che non influisce per niente sulla beva, che al contrario risulta molto gradevole. Piacevole e fragrante, il Rosso Diana 2018, rebo dal colore rubino intenso, profondo, dalle note vinose ed invitanti di frutta rossa, al naso, cui seguono sentori di pepe, mentre in bocca ha gusto morbido ed equilibrato. Un vino da tutto pasto!
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trevisani.jpgRoccapietra Brut Metodo Classico della CANTINA SCUROPASSO di Pietra de' Giorgi (Pv)
Fondata nel 1962, questa cantina, guidata da Fabio Marazzi e da sua figlia Flavia, ha puntato tutto sulla sostenibilità in agricoltura con impianti fotovoltaici e conversione al biologico. Ogni anno a Golosaria questa cantina registra un suo personale successo, sia per i rossi, ossia Mossa Perfetta, Buttafuoco Storico, Sangue di Giuda, Barbera e Croatina, sia soprattutto per la produzione di spumanti, veri capolavori. Emozionante il Brut Metodo Classico Roccapietra (nome scelto per raccontare il territorio attraverso la sintesi dei nomi dei due comuni simbolo della valle Scuropasso, Rocca de' Giorgi e Pietra de' Giorgi), dal colore giallo oro, dal perlage fine e persistente, dai profumi di grande complessità con note di frutta ed erbe aromatiche, timo e maggiorana, fine speziatura e spiccata mineralità, sorso equilibrato e di notevole eleganza, per un Brut di classe infinita. È eccellenza dell'Oltrepò!
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roccapetra.jpgBarolo di BARTOLO MASCARELLO di Barolo (Cn)
È stato uno dei padri nobili del Barolo tradizionale, Bartolo Mascarello. Indimenticabile aver avuto il privilegio di vederlo disegnare con il pennino le sue belle etichette colorate. Era fiero del nome che aveva, perché tolta una T rimaneva Barolo, quel vino che aveva i colori della facciata della chiesa rinascimentale della piazza di Alba. La storia gli ha dato ragione. I vini à la page nonci sono più. Il suo Barolo c’è ancora, grazie al lavoro della bravissima Teresa, la figlia, ed è sempre più vino del cuore dei barololovers. Riassaggiato nei giorni scorsi ha rinnovato l’emozione di essere di fronte a un rosso che dire, questo è “Il” Barolo, vera poesia. Dal colore rubino con riflessi granata, ha profumi di viola e di  marasca, note di spezie, goudron, liquirizia, mentre al palato ha corpo, aristocrazia, persistenza infinita. Fuoriclasse.  
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mascarello.jpgButtafuoco Storico Vigna Bricco in Versira di PIOVANI di Canneto Pavese (Pv)
Massimo Piovani, milanese, passava i fine settimana con i genitori nella casa tra i vigneti delle colline di Canneto Pavese, ed è così che la sua passione per la viticoltura è nata. Passione diventata poi dal 2008, dopo esperienze teoriche e pratiche in campo agricolo ed enologico, l’inizio di un cammino che, con l'acquisto di alcuni vigneti e terreni, lo ha visto trasferirsi in modo stabile a Canneto Pavese e dedicarsi all'attività da vignaiolo, con una proprietà che, dagli iniziali 600 metri quadrati, oggi è di 5 ettari. Nel 2014 la scelta di vinificare in proprio una parte dell’uva prodotta e la nascita della piccola cantina. Da vigneti caratterizzati anche da pendenze tali da renderne difficile la lavorazione, uve di particolare pregio, grazie anche a una gestione con pratiche a basso impatto ambientale seguendo i dettami dell’agricoltura Integrata, sempre improntate a limitare le rese, ad evitare forzature e a salvaguardare l’assetto idrogeologico dei delicati versanti collinari. Quest’anno, veste grafica nuova per i suoi vini, con etichette ora eleganti, ma “sostanza” sempre di altissimo livello. A partire dal Buttafuoco Storico Vigna Bricco in Versira (croatina 50% barbera 35%, uva rara 10%, ughetta 5% ) dal colore rubino fitto, dal naso di grande ricchezza, che si propone con note floreali di iris e rosa, poi con profumi fruttati di fragola e lampone, ciliegia, quindi spezie, mentre in bocca è caldo e di notevole struttura. È vino affascinante.
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massimo-piovani.jpgBenaco Bresciano Igt Rebo di PRIONE di Tremosine sul Garda (Bs)
«Ero un bambino piccolo quando, giocando in campagna, mi stupivo del lavoro dei grandi e della magia con cui, mesi dopo, si trasformava in frutto. Ora che sono grande, ho capito che la magia non la facevano i grandi, ma la natura».
È da questa idea, e dalla sua innata passione per la campagna, che Clemente Pedercini ha deciso di creare l'Azienda Agricola Prione, piccola azienda agricola a conduzione familiare che produce vino e olio di qualità nel rispetto della natura, con coltivazione, raccolta e lavoro in loco, all'interno della cantina e del frantoio di proprietà. Due i vini presentati con etichette molto eleganti, ed espressione della filosofia di lavoro, molto attenta ai particolare. Il Pinot nero, dal colore rubino profondo, dai profumi di frutta rossa e dove esce una nota speziata e di tostato ancora poco armonica, che torna anche al palato, con il sorso che svela tuttavia bella struttura e buona materia prima. In evoluzione. E il Rebo dal colore rosso rubino vivo e brillante con riflessi dalla luminosa tonalità violacea, profumi di frutta rossa, buon corpo e gusto pieno, rotondo, con un finale elegante e persistente.
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RA.jpgTerre Siciliane Nerello Mascalese Nostru dell’AZIENDA AGRICOLA CORTESE di Vittoria (Rg)
Era il 2001 quando Stefano e Marina Girelli, fratelli trentini da tre generazioni nel mondo del vino, si innamorano della Sicilia. Nel 2016 la passione e l’intraprendenza con cui operano da sempre li ha portati ad acquistare l’Azienda Agricola Cortese, situata a Vittoria, nell’affascinante entroterra ragusano. Vigneti e cantina erano in stato di semiabbandono, nonostante la tempra formidabile dell’ex proprietaria, la signora Giovanna Cortese, che sino all’ultimo si era occupata personalmente di questo piccolo gioiello siciliano. Stefano ha svolto molte ricerche e, da appassionato sostenitore del biologico, ha scelto subito questa strada, ottenendo vini con una forte identità locale, con radici profonde, complessità legata a specifici vigneti e all'ambiente naturale. Due i vini che abbiamo degustato, il Cerasuolo di Vittoria Classico Sabuci 2017, rubino con riflessi granata, dal profumo fruttato di ciliegia, melograno e frutti di bosco, dalle note di cacao, cuoio e caramello, dal sorso elegante e complesso, e bella sapidità. E il Terre Siciliane Nerello Mascalese Nostru. Da uve nerello mascalese che crescono a 400m s.l.m., vendemmiate interamente a mano in piccole cassette di 10-15 Kg. Nel bicchiere ha colore rosso rubino, profumi di piccoli frutti e in particolare di mirtillo, ribes e more, nota speziata, sorso di rara eleganza grazie a tannini setosi bilanciati da una spiccata mineralità, che grazie alla nota sapida rende la beva molto dinamica.
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cortese.jpgVermentino di Gallura superiore Fiore del sasso di LA CONTRALTA di Palau (SS) 
La Contralta è una piccola spiaggia adiacente a uno dei vigneti della tenuta, che è azienda vitivinicola tra le più recenti nate sull'isola e concentrata esclusivamente sui vitigni autoctoni vermentino, cannonau e carignano. I vigneti sorgono su una terra quasi intatta, arcaica, un territorio antichissimo, integro, dove la vite attinge dalla Natura a piene radici. Protagonisti di questa avventura, Nicola Dettori che segue la parte amministrativa, e Roberto Gariup, responsabile tecnico e winemaker, che sebbene viva in Gallura da 14 anni è friulano e con sé qui ha portato l’amore per i vini bianchi della sua terra, dritti, verticali, asciutti, con voglia di osare con le macerazioni e di sperimentare con diversi contenitori, credendo nella longevità dei vini e quindi non inseguendo il mettere in commercio subito. Tra i vini bianchi di pregio il Vermentino di Gallura Docg Superiore Fiore del sasso, di cui son prodotte 10.000 bottiglie. Di grande pulizia aromatica, elegante e teso, dai profumi giusti di macchia mediterranea, note agrumate e gusto secco e sapido. Tra i vini rossi L’ora grande, Cannonau di Sardegna Doc Rosso di cui sono state prodotte 3.300 bottiglie. Dal colore rosso rubino scarico, caratteristico del Cannonau, dal profumo intenso di frutta rossa e spezie, dal sorso fine e dal finale morbido e avvolgente con un tannino che fa da spalla alla beva. 
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