A Torino, Ricardo Oldani cucina i suoi piatti scegliendo le materie prime fra i piccoli produttori del territorio

Alla ricerca delle piole perdute.
Esistono ancora le piole? Qualcuno le fa rinascere solo nel nome ma l'epoca delle autentiche piole di antica memoria non ritornerà più. Al loro posto proliferano le osterie e le trattorie moderne in cui il ricordo di quei caratteristici luoghi viene riportato in vita reinterpretandolo con occhi contemporanei. In questa categoria sempre più popolata e omologata distinguersi e lasciare il segno è sempre più arduo. Troppi locali paiono copie in serie di un cliché standard con un po’ di tradizione un po’ di innovazione il cui risultato finale non è più di un cibo corretto, ma di cui stenti a ricordare qualche specifica caratteristica distintiva.
Chi esce dalla folla ancora c'è e uno di questi luoghi è stato l'oggetto della nostra visita: è Casa di Anna.
lavagna.jpgSi entra, alla destra il bancone ampio che sottende il vano cucina, di fronte la sala piccola e raccolta con pochi tavoli anche in condivisione. I tavoli robusti in legno vintage con gambe altrettanto solide che ricordano quelli antichi, una rientranza nel muro scaffalata capace e piena di vini intelligenti pronti a farsi scegliere e una lavagnona sul fondo con il menu descritto a gesso completano lo sguardo curioso dei commensali. L'oste ci ricorda che esiste una scelta di vino al bicchiere e ci propone un Cesanese e la nostra sorpresa è evidente ma non sarà l'unica. Comunque sia, decidiamo di scegliere nel famoso scaffale a vista una piccola chicca: un Langhe rosso da uve slarina di Principiano.
vino.jpg
Ricardo Oldani, figlio di Anna che dà il nome al locale, è lo chef attuale e si sdoppia facendo anche l'uomo di sala donando un’impronta casereccia e stuzzicante al suo mangiar quotidiano.
salumi.jpgL’avvio è con una strepitosa degustazione di salumi di Mora Romagnola. Buoni tutti, dal salame alla pancetta alla coppa, ma il prosciutto ci ha commossi, preceduta da un assaggio di olio Evo laziale accompagnato da pane casereccio.
salame.jpgLa famosa lavagna prometteva altre delizie classiche piemontesi come tomini, insalata russa, battuta al coltello ma la sapienza della ricerca di questo giovane chef salta all'occhio nella cura con cui dichiara l'origine delle varie materie prime con il relativo produttore e nella predilezione per una carne insolita e poco utilizzata come quella d'asino.

La carne d'asino compare come attore principale nella preparazione dei piatti più iconici di Casa di Anna come gli agnolotti e soprattutto le polpette, imperdibile marchio di fabbrica del locale.
polpette.jpgRagù, polpette, tagliatelle, agnolotti, pasta e fagioli, stracotto di guancia il solido mondo di questo rassicurante locale a pochi centinai di metri dal famoso Condividere di Federico Zanasi.
tagliatelle.jpgPrezzi onesti (5-11 per gli antipasti, 16 euro per i primi 12 per i secondi, la romagnola a 10 euro).
Da tornarci per provare tutto.
gianduiotto.jpg

Casa di Anna

via Bologna 31/a
Torino
tel. 3440472183

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