La cucina è un omaggio al territorio piemontese; l'ambiente, classico e sobrio, è vivacizzato dall'allegra simpatia del personale

Il fiore del Barbabuc lo troverete lì, sul vostro tavolo, biglietto da visita di una cucina che nella tradizione piemontese vuol dichiarare fin da subito le proprie radici, lasciandosi poi incuriosire anche da altre possibilità. Proprio com’è successo ad Andrea Coghetto e Alberto Valletta, i due giovani titolari, che, dopo una solida preparazione all’Alberghiero di Torino, hanno scelto di esplorare un po’ di mondo, Irlanda e Australia soprattutto, prima di far ritorno a casa.

Ed è a Torino, nel cuore di San Salvario (Via Principe Tommaso, 16/A - tel. 3429470459 - www.ristoranteilbarbabuc.it), che hanno voluto aprire il loro primo locale: piatti che badano alla sostanza, valorizzati da un’attenta cura nella ricerca delle materie prime.

Il nostro Tris di antipasti piemontesi si componeva di un flan di peperoni con Roccaverano all’erba cipollina, dall’ottima consistenza; di un corretto vitello tonnato, di cui avremmo però preferito una salsa in versione più “rustica”; di saporite acciughe al verde presentate su di un crostino caldo.

Piatto del giorno, che si è aggiunto al già ampio menu, degli ottimi tagliolini ai funghi porcini dal perfetto amalgama. A seguire, un morbido filetto di vitello in doppia panatura con insalatina di cavolo e carota: ottimo accostamento tra gusto e consistenza. Stagionale conclusione infine un’indovinata pesca ripiena alla piemontese, ulteriore felice omaggio al territorio.

Confortevolmente “torinese” anche l’ambiente, dai sobri e classici, arredi, vivacizzato però dall’allegra simpatia del giovane personale. Tornare per vedere come sapranno crescere è una promessa cui non ci sottrarremo di certo, sicuri che le sorprese non mancheranno.

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