In Abruzzo la sorpresa dei vini Feudo Antico

Tullum è l’antico nome della cittadina di Tollo, in Abruzzo, sulle colline dell’entroterra tra Ortona e Francavilla al Mare, in provincia di Chieti. Oggi è anche il nome di una delle Dop più piccole d’Italia: trecento ettari (potenziali) concentrati in un territorio comunale. Una zona ben definita, a sua volta suddivisa in cru, vigne con una vocazione differente, già individuate nel disciplinare dopo una lunga ricerca condotta in collaborazione con l’Università di Milano e il professor Attilio Scienza.

Il senso di una Dop concentrata in un territorio così piccolo si legge nella sua storia. In epoca romana era territorio di villae rusticae già vocate alla viticoltura come dimostra il ritrovamento delle dalie da vino e delle celle vinarie. Una vocazione sopravvissuta alle invasioni e alle guerre, persino alla II Guerra Mondiale quando la zona venne rasa al suolo dai bombardamenti e fu ricostruita proprio a partire dalle vigne, fermando così l’emigrazione dal territorio. Una delle aziende principali della denominazione è Feudo Antico (via Perruna • tel. 0871969128) nata nel 2004 con l’obiettivo di valorizzare questo racconto enoico. Oggi conta 15 ettari di vigneto coltivati con varietà autoctone in appezzamenti collinari o montani.

Il Pecorino Tullum Dop è il vino che meglio rappresenta questa filosofia, da viti coltivate sui resti di una villa romana, in un terreno di medio impasto, leggermente calcareo. E’ un vino che ha una maturazione più precoce e perciò viene vendemmiato leggermente prima, a metà settembre, per poter mantenere un’acidità elevata. Il campione 2015 di Feudo Antico è probabilmente il miglior biglietto da visita per questa Dop: ha un naso elegante, con note agrumate, di limone, poi salvia, origano e un accenno di pietra focaia. In bocca si distingue per il volume, largo, e per una morbidezza del sorso che ben equilibra l’acidità.
Il vitigno passerina è interessante per il periodo di maturazione più tardivo, all’incirca la metà di ottobre. La Passerina Tullum Dop 2015 al naso è più esuberante del Pecorino, con profumi floreali e di frutto della passione mentre in bocca continua ad esprimere una spiccata acidità accompagnata dalla vena minerale che sigla i bianchi della cantina. I rossi assaggiati derivano da uve montepulciano 100% e sono accomunati dall’affinamento in vasche di cemento vetrificato. Il Rosso Tullum Dop 2012, che si affina in vasca per 14 mesi, è un bello specchio di questo vitigno, con un naso che si svela, poco a poco, in un frutto moderato di visciola e amarene che lasciano poi spazio a profumi più evoluti di cioccolato e liquirizia. Il Rosso Riserva Tullum Dop 2011 è invece l’ammiraglia della cantina: le uve sono raccolte con una certa surmaturazione e l’affinamento, dopo un passaggio in cemento vetrificato (6 mesi), prevede la permanenza in barrique 12 mesi. Al bicchiere è un vino dall’alcolicità spiccata, profumi di mora, mirtillo e eleganti speziature. In bocca è caldo, rotondo, il tannino è più morbido. E’ un vino di carattere, con potenzialità ancora da svelare.

ILGOLOSARIO WINE TOUR 2024

DI MASSOBRIO e GATTI

Guida all'enoturismo italiano

ilGolosario 2025

DI PAOLO MASSOBRIO

Guida alle cose buone d'Italia