La storia del pistacchio in Italia inizia in epoca romana, ma fu grazie agli Arabi che la sua coltivazione si diffuse, in particolare in Sicilia, dove il clima e il terreno vulcanico si rivelarono ideali. Ancora oggi, l'isola produce oltre l'80% del pistacchio italiano, diventando una delle principali risorse economiche del Catanese. Il successo del pistacchio siciliano è dovuto al suo gusto inconfondibile, che lo rende un ingrediente versatile e ricercato in cucina, dalla pasticceria alla salumeria. pistacchi di Bronte, Adrano e Biancavilla, con il loro caratteristico colore verde smeraldo e il sapore intenso e aromatico, hanno ottenuto il riconoscimento Igp.
Una novità è rappresentata da Pistì - Antichi Sapori dell’Etna, l’azienda creata nel 2001 da Nino Marino e Vincenzo Langhitano, allora due ventitreenni con tante idee e pochi soldi in tasca. Langhitano aveva un pistacchieto, Marino proveniva da un'azienda di distribuzione carni. Li accomunava la voglia di fare impresa, di creare qualcosa che lasciasse il segno sul territorio. Avevano intuito che quel pistacchio poteva avere un grande futuro, così svilupparono prima il comparto agricolo, poi hanno lavorato sulla trasformazione, usando come vero e proprio cavallo di battaglia la crema di pistacchio diventata il loro marchio di produzione. Il laboratorio di pasticceria si è specializzato nei dolci delle feste come la colomba e il panettone, che valorizzano il pistacchio nella crema e nella copertura e nel torrone. L'attività, nata come piccola bottega artigianale, è diventata un'azienda con uno stabilimento all'avanguardia anche nel tema della sostenibilità e con un pistacchieto di proprietà di oltre cento ettari. Per l’estate 2023 Pistì ha creato Lestivo Fotònico, il panettone ai sapori freschi della Sicilia in due gusti: amarena e pistacchio, albicocca, ananas e pistacchio per un mix di sapori tropicale e mediterraneo.