Su ilGusto.it Paolo Massobrio degusta i vini prodotti dalla famiglia Bagnod sulle sponde del lago di Viverone
Oggi su ilGusto Paolo Massobrio è nel Canavese dove la famiglia valdostana Bagnod ha ristrutturato una storica dimora trasformandola in cantina con preziose sale di degustazione ricavate nelle grotte, nove suite, una bio-Spa e un bistrot per gli ospiti.
Le vigne occupano una dozzina di ettari, seguiti dall'enologo Donato Lanati. Vengono poi utilizzate le anfore di Francesco Tava per affinare i vini, anche con la pratica dell'immersione nel lago di Viverone.
Venendo ai vini degustati ecco il “Francigeno”, una bollicina fresca e fine; lo straordinario Erbaluce di Caluso “Redentum", nelle annate 2014 e 2017, che per fragranza ed eleganza può essere accomunato a uno Champagne; la Cuvèe, di cui Massobrio dice: “Questo è un outsider”; il Rosé, equilibrato e gradevole e poi le due versioni ferme di erbaluce: il “San Michele”, che è un’espressione ineccepibile di questo vitigno, e l’Erbaluce di Caluso “San Martino” 2020. Quest'ultimo resta 10 mesi in anfora in fondo al lago, per un risultato sorprendente, tanto che Massobrio afferma: "Devo dire che l’assaggio mi ha inchiodato al bicchiere per una decina di minuti, per cogliere tutta la complessità di un vino davvero grandioso, ricco di note fruttate, con tante sfumature. Imperdibile, direi".
Per chiudere la rassegna dell'erbaluce ecco l'Erbaluce di Caluso Passito “Ardorem”, che regala un sorso elegantissimo.
Massobrio degusta poi i vini ottenuti dal vitigno nebbiolo. Quindi il Carema, il Canavese Nebbiolo “Saio” 2019, la versione rosato fermo e il Canavese Barbera “Abbazia” 2019 vinificato in purezza.
Molto belle le bottiglie, dalla originale forma ottagonale, con appesa un'artigianale trottolina di legno.
CellaGrande
Viverone (Bi)
via Cascine di Ponente
Tel. 0161 189 2213
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