Da Poggiolella di Maremmello, rispetto della natura e voglia di far parlare il territorio attraverso vitigni dimenticati ma dal grande potenziale
Affari che vanno a gonfie vele, per l’agroalimentare italiano in Cina, dove le esportazioni nel 2019 hanno segnato un aumento del 17%, rispetto allo scorso anno. Secondo Coldiretti è una tendenza in atto da anni che si rafforza, con le esportazioni di prodotti agroalimentari Made in Italy in Cina che hanno raggiunto nel 2018 il record storico di 439 milioni di euro, un valore che è più che triplicato negli ultimi 10 anni (+254%) con la progressiva apertura del gigante asiatico a stili di vita occidentali.
Mattatore, come prodotto più esportato, è di gran lunga il vino il cui valore di spedizioni, nel 2019, è aumentato dell’ 11%, seguito dai formaggi che di fatto hanno raddoppiato le esportazioni (+95%). Bene anche olio di oliva, frutta e dolci.
Ma se il valore delle vendite del vino italiano all'estero raggiungerà la sogli record dei 5 miliardi di euro, con un balzo del 9%, per i vini italiani, circa un quarto del fatturato all’estero continua ad essere realizzato sul mercato Usa dove l'export in valore aumenta del 10%, al secondo posto si colloca invece il mercato tedesco con un incremento del 9 per cento. Bene anche la Russia dove la crescita è del 10%, ed è record (+23%) infine in Australia.
Ad andare forte, le etichette più celebri. Ma anche quelle produzioni a forte caratterizzazione identitaria, che, sui mercati stranieri, non temono il confronto con i vitigni internazionali ormai ben rappresentati in ogni parte del pianeta. Sulla scia di questa filosofia la scelta di campo di Poggiolella azienda bioagricola creata nel 2002 da Antonella e Michele Consaga in località Maremmello, a Fonteblanda, nel cuore della Maremma Toscana. Azienda certificata biologica di 22 ettari (di cui nove ad uliveto e 5 vitati) ha investito su un autoctono toscano, in cui, dopo la sua riscoperta, dagli inizi del 1990, in pochi hanno creduto.
Per quanto ci riguarda, ai tavoli di Franco Rossi de La Cantina di Manuela, ci ha stregato il Pugnitello Vanto 2009. Dal colore rubino con riflessi violacei, al naso ha profumi di rara eleganza di frutti di bosco e spezie, nota minerale e balsamica, sentori di tabacco e liquirizia, mentre al palato è di grande struttura ma di sorprendente bevibilità, grazie a freschezza e sapidità e lunghissimo finale. Questi vini conquisteranno il mondo!