Ilaria Lorini e Stefano Clemente sono i fondatori di questo progetto che parla toscano

Il mondo degli spirits, quello dei gin in particolare, è ricco di packaging singolari. Ma un gin in borraccia non si era ancora visto. Nella bottigliera, la borraccia gialla di Visionair non lascia scampo, attirando l'attenzione. Ma questa, per fortuna, non è una storia di sola forma. Perché c'è anche sostanza. È la storia di Ilaria Lorini e Stefano Clemente, entrambi toscani e sommelier. In particolare, Ilaria è stata nominata da poco miglior sommelier AIS della Toscana. Ed entrambi amano il gin. “Ci siamo conosciuti qualche anno fa sui banchi del corso AIS di Firenze. Io stavo ultimando la tesi di laurea sulle botaniche dei gin toscani, Stefano era un amante dei gin e aveva iniziato un progetto per un brand famoso che poi non si è concretizzato. Insieme abbiamo dato vita al nostro progetto, che ha avuto la luce ad inizio 2023” racconta Ilaria Lorini.

Le coordinate del progetto sono chiare. Oltre la borraccia gialla – termica nella sua doppia parete in acciaio inox e ovviamente riutilizzabile – a colpire è la scelta delle botaniche, tutte toscane. Ginepro ovviamente, poi salvia, rosmarino, timo, lavanda, fiori di acacia, camomilla e la radice di iris, utilizzata anche come fissativo aromatico: tutti fiori amici delle api, per una scelta di sostenibilità. “Siamo giunti alla ricetta finale dopo 12 distillazioni di prova. Ad aiutarci nella distillazione, un amico che riteniamo tra i migliori master distiller della Toscana, con la sua microdistilleria a Firenze, vicino all'Oltrarno, al Galluzzo, che si chiama Fermenthinks”.
visionair2.jpgIl risultato è un London dry gin particolarmente piacevole nelle sue note floreali, con una lieve dolcezza nel timbro aromatico dettata dalla camomilla, ma anche la giusta spinta del ginepro. “In un gin tonic, con una tonica neutra, si esalta al meglio. Ma in questi mesi lo abbiamo sperimentato in tante ricette particolari, abbinato magari a una tonica alla camomilla, come base di un sour con miele e limone, ma anche nel più classico dei Martini Cocktail” racconta ancora Ilaria. Di certo, si fa apprezzare anche liscio e, perché no, è da sperimentare nel food pairing. Con due sommelier, impossibile non chiedere a quale piatto abbinarlo. “Col crudo di pesce, soprattutto con gli scampi ci sta benissimo, perché esalta la freschezza e la sapidità dello scampo e la sua aromaticità. Alcuni chef lo usano per sfumare i risotti: la parte alcolica evapora e rimane la parte aromatica e balsamica del gin. Un altro ristoratore lo spruzza come guarnizione finale per un carpaccio di lingua. È molto divertente anche giocarci dal punto di vista culinario”.
visionair1.jpgMentre l'ultima domanda è per il nome. “Visionair in olandese significa visionario. L'Olanda è la patria dove è stata distillata per la prima volta una bevanda chiamata poi gin. Quindi il nostro è un omaggio alla storicità di questo distillato. Ma siamo anche visionari perché siamo i primi in Italia ad aver utilizzato questo tipo di packaging per un gin”.

I risultati sul mercato non si sono fatti attendere. Partiti con una produzione di 400 bottiglie nel 2023 “perché avevamo il timore che il packaging non venisse capito”, hanno chiuso il primo anno con 3000 bottiglie. Un numero che nei primi sei mesi del 2024 hanno già superato. Per chi fa tanta miscelazione, c'è anche la bag in box da 3 litri, utilissimo per fare refill della borraccia ed evitare inutili sprechi. Le bottiglie, da 50 cl, sono in vendita anche sul loro shop a 45 euro.

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