Un viaggio alla scoperta di questo fantastico borgo e del suo vino, la Vernaccia di San Gimignano
In occasione dell’appuntamento con gli assaggi delle nuove annate della Vernaccia di San Gimignano in programma questa settimana (noi ci saremo, anzi, Paolo Massobrio è già là), vogliamo portarvi con noi in un viaggio alla scoperta di questo fantastico borgo, famoso per le sue torri e le sue mura, custode di un centro storico tra i più belli d'Italia.
Il suo nome non richiama alla mente soltanto questo gioiello architettonico, ma anche il vino bianco da invecchiamento che ha conquistato il mondo, grazie al prezioso lavoro di un Consorzio che ha saputo far conoscere ed esportare questo nettare in tutto il mondo. La storia della Vernaccia di San Gimignano affonda le sue radici nel lontano Duecento. Già all'epoca, questo vino bianco pregiato era conosciuto e apprezzato in tutta Italia, come testimoniano i versi di Francesco Redi e Michelangelo Buonarroti "il giovane", che ne decantano le virtù nel poema L'Aione del 1643, descrivendolo come qualcosa che "bacia, morde, lecca e punge".
La produzione della Vernaccia di San Gimignano si concentra interamente all'interno del comune, in un territorio collinare compreso tra i 200 e i 400 metri d'altitudine. Le argille gialle e il tufo, che caratterizzano il suolo, conferiscono al vino un profilo inconfondibile, fatto di eleganza, mineralità e persistenza. Oltre alla rinomata Vernaccia di San Gimignano, il territorio vanta la Doc San Gimignano e la produzione di Chianti, Chianti Colli Senesi e Igt Toscana. Un panorama vitivinicolo ricco e variegato, che rispecchia la vocazione millenaria di questa terra per la viticoltura.
Degustare la Vernaccia di San Gimignano significa immergersi nella storia e nella cultura di questo borgo medievale e presto vi racconteremo come è andato l’assaggio di quest’anno. Ma intanto va detto che il territorio offre tante possibilità di intraprendere un percorso alla scoperta delle ricchezze architettoniche e agroalimentari di questa terra, grazie a una serie di realtà che abbinano alla produzione di vino anche un’offerta enoturistica di livello.
Tra queste vi segnaliamo Il Colombaio di Santa Chiara, attivo dal 2002, quando Alessio, insieme ai fratelli Stefano e Giampiero, decise di trasformare la passione di famiglia in lavoro. Nei 22 ettari di vigneti di proprietà vengono coltivate uve di varietà di vernaccia di San Gimignano, sangiovese e cabernet franc. Mitica è la loro Vernaccia “Selvabianca”, nostro Top Hundred l’anno scorso con un campione della vendemmia 2022. Legata al vino è anche la loro struttura recettiva, la Locanda dei Logi, struttura dalle linee medievali, affacciata sui vigneti di proprietà immersa nei paesaggi delle colline toscane, antica sede della cantina, che oggi ospita non solo le degustazioni ma anche 6 camere e un ristorante di cucina toscana.
Per questa primavera programmate un viaggio alla scoperta di questo borgo: potrete passeggiare tra le sue vie medievali, salire sulle torri per ammirare il panorama mozzafiato e degustare i suoi vini pregiati.
Sull’edizione de IlGolosario Wine Tour che sta per uscire, oltre al Colombaio di Santa Chiara vengono raccontate le seguenti cantine: Panizzi, Guicciardini Strozzi, Il Plagione, Tenute Niccolai “Palagetto”, Teruzzi, Abbazia Monte Oliveto, Montenidoli, Fratelli Vagnoni, La Mormoraia, Cesani, Cappellasantandrea, Casa alle Vacche, San Benedetto, Signano - il Casolare di Bucciano, Tenuta la Vigna, Fattoria San Donato, Fattoria di Fugnano, Poderi Arcangelo, Fattoria Poggio Alloro, Fattoria la Torre.