Le anagrafiche
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Irrompe la primavera, non solo climatica, ma anche sulle tavole. Ecco quindi che si passa dai piatti invernali come le zuppe a colorata frutta e verdura come pisellini, rigoglioso basilico e fragole, che spesso però non sono così buone come promettono. La primavera è anche la stagione dell’alimurgia, la raccolta delle erbe spontanee, oggi chiamata “foraging”, un vezzo salutistico che in tempi antichi era una necessità a causa della carestia. Tante anche le ricorrenze: San Drogo che protegge i baristi, San Gerardo le ciliegie e, il 19 marzo, si festeggia San Giuseppe, protettore dei papà ma anche dei friggitori. Insomma, una stagione da mangiare (ILGusto) @ E sempre su IlGusto edizione cartacea si parla per l’appunto delle zeppole di San Giuseppe, simbolo della festa del papà, che intrecciano gusto, tradizione e spiritualità. La loro origine si lega al Purgatorio e a San Giuseppe, protettore dei friggitori e dei mendicanti. Goethe, nel suo “Viaggio in Italia” descrive la preparazione delle zeppole a Napoli, paragonando i bracieri alle fiamme del Purgatorio. Il dolce non è solo cibo, ma simbolo di legame tra sacro e profano, e di solidarietà sociale. @ Continuano le ricerche per un compratore dello stabilimento Diageo a Santa Vittoria d’Alba. Al momento sono undici le aziende interessate, un aggiornamento dato ieri dal presidente Cirio che il 18 marzo si recherà a Roma per l’incontro con il ministero delle Imprese e del Made in Italy e quello del Lavoro per fare il punto sulla situazione. (LaStampa) @ Lo chef Yannick Alléno lancia il suo Sangiovese in collaborazione con Olivier Morandini, viticoltore italo-belga, ed affinato in anfore di marmo, proveniente dalla cave Henreaux di Serravezza (Lucca). Alléno non è nuovo al mondo del vino, aveva già prodotto un Cabernet Sauvignon in edizione limitata nel 2022, sempre con la stessa tecnica che, a parer suo, sembrerebbe dare al vino “un’energia particolare”. (IlGusto) @ Addio a Natalina Garzotto, la “signora del mandorlato”, mancata a 86 anni. Natalina, insieme al marito Italo Garzotto, aveva esportato in tutto il mondo il dolce simbolo di Cologna. (L’Arena)