Cosa è rimasto dell'aperitivo nato a Venezia nell'Ottocento?

Niente Prosecco ma vino bianco fermo e una pruzzata di seltz. E’ questa la prima ricetta dello spritz veneziano, come spiega Sandro Cappelletto sulla Stampa di oggi, che fu inventato durante l’occupazione austriaca di Venezia nell’Ottocento. Il nome deriva dal tedesco Spritzen, spruzzare, per via dell’aggiunta di seltz.
Oltre a questa ricetta basilare ne esistono altre tre: con Aperol, con Select oppure con Bitter Campari. “Il primo - scrive Cappelletto - più beverino va giù lieve, scioglie la lingua, favorisce allegre confidenze; il secondo, un tempo detto “da signora” per la sua spiccata dolcezza, va bevuto più lentamente, si presta a lievi meditazioni, a seduttive ambiguità, consente di lanciare sguardi non espliciti ma invitanti. Il terzo, più alcolico, di un acceso color rosso porpora, fa dimenticare in fretta i dispiaceri. E’ prediletto dalle persone più spicce, o che di maggior conforto hanno bisogno”.

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