In un ambiente di rara bellezza e charme, dalla famiglia Tacchella un’esperienza di gusto memorabile, con grandi piatti e i vini di una cantina formidabile
Ottocento anni di storia son trascorsi da quando, nel 1134, tredici monaci provenienti dall’abbazia di Morimond, in Francia, si stabilirono a Coronate. In un sito poco distante fu poi edificata quell’abbazia di Morimondo che, dal 1296, è gioiello d’arte e di fede.
Quindi nel tardo ‘500 la costruzione dell’edificio che ancora oggi ospita la Trattoria di Coronate, da sempre nella nostra guida, e meta che nella nostra ultima visita ci ha entusiasmato. Dagli esordi, e fino al 1800, stazione di posta dove chi percorreva la strada del sale che portava a Genova si fermava ad abbeverare e nutrire i cavalli. Dopo un periodo di anonimato, ha conosciuto una nuova stagione di successi da quando è stata acquistata da Angelo Tacchella e dalla moglie Eugenia Aresi, capaci di rilanciarla, ripartendo nel 1934 facendo inizialmente solo mescita di vino, e dagli anni ’50, avviando anche il servizio dei salumi prodotti in loco, e proponendo in seguito piatti della tradizione cucinati dapprima da Eugenia e poi dalla figlia Francesca, serviti dal fratello Luigi e dalla moglie di quest’ultimo Lina.
La “trattoria” è sempre rimasta saldamente nelle mani dei Tacchella, e al timone ora ci sono Angelo (nipote di Angelo ed Eugenia, figlio di Luigi e Lina), patron di assoluto valore e di professionalità rara, e da qualche tempo anche suo figlio Paolo, sommelier di razza e giovane davvero promettente (ha l’accoglienza nel sangue e la stoffa del fuoriclasse), con Mariagrazia Colomban (moglie di Angelo) che è la regina ispirata dei fornelli.
L’ambiente è un incanto, con il fascino dell’antica cascina che è intatto, grazie ai lavori di sapiente ristrutturazione e di conservazione. Voi accomodatevi nelle salette eleganti e piene di charme, nei mesi freddi godendo del camino che è sempre acceso. Nella bella stagione chi ama mangiare all’aperto può invece approfittare del dehors che è vera goduria.
La cantina merita la visita, e per gli amanti del vino, sarà festa grande, con Paolo che con passione e competenza vi saprà stupire con qualche chicca, scelta tra le oltre seicento etichette selezionate, e con una sua proposta a bicchiere di assoluta eccellenza, come piace a noi.
Da un menu che svela una mano ispirata, capace di muoversi ai fornelli tra tradizione, lombarda e italiana, e creatività. Per iniziare, come antipasto, potrete godervi tartare di manzo all’antica, tuorlo d’uovo di cascina, raspadura e salsa di acciughe, o paleta di Patanegra e salame gentile con la giardiniera fatta in casa.
Poi di primo, chi ama il riso, non si faccia sfuggire quello del giorno, visto che qui i risotti son interpretati in modo magistrale. Nel nostro caso, è stata felicità con risotto della Tradizione con petto di quaglia, cialda di cipolla rossa e ristretto al Passito.
Ma se volete “Milano” nel piatto, provate anche il tortino di riso con ossobuco alla milanese. In alternativa, ravioli di pasta fresca ripieni di baccalà pesto di asparagi e salicornia pomodorini confit e crumble di olive.
Di secondo, per veri golosi carnivori, la costoletta alla milanese (secondo tradizione, alta, con l’osso, cotta nel burro chiarificato) servita con le patate al forno.
Se ci stanno, provate anche i mondeghili con tortino di patate al prezzemolo aglio e cipolle caramellate. Altrimenti, dal mare, filetto di storione al timo limoncino crema di fave e agretti. Siamo in un paradiso goloso, e per questo tenetevi appetito per un buon dessert, che potrà avere la bontà della sfogliatina di nocciole con mousse al gianduia pere caramellate alla cannella zabaione e vin cotto, nella stagione fredda dello straghiotto Montebianco, ora della torta pan meino con le fragole. Felicità!
Trattoria di Coronate
Cascina Coronate 2
Morimondo (Mi)
Tel. 02945298