Enoteca con cucina e forse molto di più
Che fosse un luogo che meritava ne avevo il sospetto. E dunque la mia ora abbondante di viaggio da Verona ad Arquà Petrarca, nel cuore dei Colli Euganei, ne è valsa la pena. E io dico che vale anche per chi, magari a Vinitaly, si trova con il sold out in tanti locali intorno. Ma attenzione: anche da Lapilli, nome che evoca le origini vulcaniche della zona, bisogna prenotare se è vero che lunedì sera c’era il locale pieno, fra turisti stranieri e produttori di vino.
Posteggi nel posto pubblico e scendi a piedi percorrendo via Roma, fino al numero 15, dove da sempre c’è un’osteria, quella che Lulù e Erardo, nonni di Elia, il giovane e preparatissimo sommelier, hanno inaugurato trasmettendo il senso della verità delle cose, come l’attenzione alla stagionalità dei prodotti. In cucina ci sono Ghita, chef di origini marocchine, e Naimur, 25 anni, che viene dal Bangladesh, ottimo esecutore; talvolta spunta Emanuela, la mamma di Elia che ha la passione per la ricerca delle erbe (e assaggiare i bruscandoli e i garusoli appena colti, vi assicuro che fa la differenza).
Detto questo, Elia è un autentico wine scout, tant’è che se lo interroghi sui Colli Euganei colpisce subito nel segno con un paio di bottiglie che al sottoscritto (pioniere dei vini dei Colli Euganei) dicono molto (Monteforche o Monte Brècale per iniziare); ma se gli chiedi novità non si tira indietro con un paio di novità degne di nota (Le Vigne di Marco e Edoardo Sacchetto). Incredibile trovare già qui il Ciat di BeS, ovvero l’ultimo Baratuciat uscito sul mercato (e dire che il Monferrato è casa mia).
Si mangia in due ambienti pieni di calore, con il pane e i grissini fatti in casa (vedi sopra)
e il baccalà mantecato su un crostone di polenta (17 euro); accanto a insalata di gallina e alle stagionali uova e asparagi. Superbi, pieni di storia (chissà quanta ripetitività c’è in questo piatto per raggiungerne la perfezione) gli gnocchi all’ortica con garusoli, limone e aglio orsino (19 euro). Valgono il prezzo e anche il viaggio!
Fresco e soave il risotto alle erbette primaverili, mentre sarà un altro tuffo nei ricordi la Lasagna bolognese della nonna Lulù. Avrei preso anche i bigoli al ragù d’anatra, ma essendo da solo ho dovuto fermarmi.
Ai secondi il piatto più gettonato è l’agnello con salsa allo yogurt e menta e verdure di stagione (25 euro), ma c’è anche il coniglio peperoni e olive e per i vegani il carciofo con hummus, capperi e yuzu. Ma io mi sono fatto portare la Bosega in salsa di vongole, patate al rosmarino e agretti (19 euro), un pesce povero della famiglia dei cefali, che è stato cucinato in maniera superba (a mio avviso superiore a tanti branzini in locali “stellati”).
Con l’orange dei Colli Euganei e quelle patate arrosto con la buccia è stata pura goduria.
Una menzione particolare va poi all’olio extravergine di oliva dell’ottimo Frantoio di Cornoleda. Ai dolci, potrebbe anche scendere una lacrima perché la commozione continua, visto che ti servono, rara avis, la Pazientina della tradizione Patavina, che è un’opera d’arte, arricchita con lo zabaione.
Ho provato felicità nel vivere quella che è la sosta desiderabile, ma anche il futuro della tavola italiana come da anni la intendiamo noi. Bravi!
Lapilli
Via Roma, 15
Arquà Petrarca (Pd)
Tel. 0429 176 1863
info@osterialapilli.it
Visitato il 31/03/25