La famiglia Boccella a Castelfranci produce in regime biologico Fiano, Aglianico e Taurasi
Quando Giuseppe Boccella decise di investire tutto su alcune vigne sparpagliate tra le colline irpine, tra i comuni di Castelfranci, Paternopoli e Montemarano, fu una scelta che segnava per lui il ritorno a casa da un lungo periodo in Venezuela. Era il 1960. Giuseppe è mancato lo scorso anno, ma l'azienda prosegue, poiché nel 2005, i suoi figli Raffaele e Giovanni, andati in sposi a due sorelle, Angela e Lucia, hanno intrapreso i primi imbottigliamenti in proprio. È passato del tempo, da questa scelta, ma la sorpresa di fronte a questi vini non si placa ancora. È la stessa provata da Paolo Massobrio nel 2012, assaggiando il Campi Taurasini “Rasott” 2007, vino Top Hundred. Qui, in queste vigne impervie, l'aglianico – vitigno nobile, introdotto dai Greci, nel secolo VII a.C. - offre una delle sue versioni migliori.
La famiglia Boccella (Castelfranci - via S. Eustachio - tel. 082772574 - www.boccellavini.it) coltiva le vigne in regime biologico, a quasi 600 metri d'altitudine. Nascono così tre vini, due rossi e un bianco. Quest'ultimo, fiano in purezza (prezzo in cantina, 8,50 euro), è il Casefatte (due case una di fronte all'altra: si presenta così, oggi, l'azienda agricola), fermentato in botti di legno e imbottigliato senza filtrazioni. La versione 2014, di un bel giallo paglierino intenso, profuma di pesca bianca, foglie di rovo, sbuffi minerali. In bocca è rotondo, avvolgente, vellutato, di discreta freschezza e mineralità.
Sorprendente il Rasott, annata 2011 (prezzo in cantina, 12 euro). Un aglianico prodotto senza filtrazioni e chiarifiche, frutto di una vinificazione tardiva, dal colore rosso rubino impenetrabile. Ha tutto dell'aglianico: la frutta matura che emerge al naso, circondata da tanto erbaceo, e poi una bella speziatura (pepe nero). Al sorso, è un pugile di personalità e scattante: ha tannini, acidità, sapidità, polpa, e una scontrosità che lo rende irresistibile. Con un piatto di cacciagione, è festa grande.
Il Taurasi Riserva Sant'Eustachio 2007 (prezzo in cantina, 18 euro), non chiarificato né stabilizzato, sfrutta per l’illimpidimento esclusivamente le rigide temperature invernali e viene messo in commercio dopo almeno un anno di affinamento in bottiglia. Colpisce per la grande ricchezza estrattiva, e la finezza complessiva: dei profumi, caratterizzati da spezie dolci e forti, e poi in bocca, equilibrato e piacevole, e lungo. Meno esplosivo del Rasott, più riflessivo, è una bella interpretazione del Taurasi.