Per la rubrica #bollicinesostenibili, realizzata in collaborazione con Evolvere, brindiamo al Natale, partendo dai Colli Euganei
I Colli Euganei sono da anni una nostra passione perché abbiamo trovato qui una viticoltura non ancora troppo blasonata ma capace di esprimersi ai massimi livelli soprattutto nell'interpretazione dei grandi vitigni internazionali. Merito probabilmente della storia geologica di questo territorio, caratterizzato dal suolo vulcanico, e di un clima generalmente più mite rispetto alla pianura, sia in estate che in inverno, con variazioni termiche meno marcate.
Un terreno che ha fatto la fortuna di alcuni vitigni come merlot, cabernet sauvignon, e carmenere, ma anche l'autoctono serprino che viene spumantizzato con buoni risultati, il manzoni bianco, il caratteristico e quasi sconosciuto pinello e, soprattutto, lo spumante dolce che qui porta il nome, evocativo, di Fior d'Arancio.
Ad Arquà Petrarca (Pd), una delle località più spettacolari anche dal punto di vista architettonico (qui il nostro itinerario) c'è una delle nostre cantine di riferimento, Vignalta, che ha da poco compiuto quarantanni. Nata nel 1980 dall’iniziativa di Lucio Gomiero, in seguito affiancato dai due soci Paolo Guzzo e Luciano Salvagnin, oggi conta 35 ettari di vigneti sparsi in tutta l’area dei Colli Euganei, coltivati biologicamente, forte dei valori della sostenibilità ambientale.
Questo aspetto viene declinato, infatti, in diversi aspetti che riguardano sia la coltivazione dei vigneti sia il lavoro in cantina. Nella gestione dei vigneti, impiega la “lotta integrata” e, con l’aiuto di stazioni di rilevamento, effettua i trattamenti antiparassitari solo quando si verificano le condizioni per l’incubazione delle malattie fungine. Vignalta è stata, inoltre, una delle prime cantine in Italia ad installare un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica.
Il nostro primo incontro con la loro interpretazione del moscato giallo è stata nel 2009, grazie al Colli Euganei Fior d’Arancio “Alpianae”, splendido nelle sue note floreali marcate e nelle speziature Altrettanto piacevole, però, la versione spumantizzata dove ad emergere è anche la freschezza che si accompagna alle note caratteristiche di glicine e zagara che lo rendono il compagno ideale dei lievitati natalizi, con le canditure aromatiche, o ancora di quell'esplosione di soavità e calde note burrose di alcune focacce dolci che in Veneto contano esempi di rilievo a partire dallo storico Nadalin di Verona.
Il viaggio con le #bollicinesostenibili, realizzato in collaborazione con Evolvere, si può continuare a seguire anche attraverso il magazine Adesso che al tema della viticoltura sostenibile e del Natale ha dedicato alcuni approfondimenti tutti da leggere.