Fantastica cena e aria nuova nel locale dei fratelli Ferretto
Dal 1985, il locale dei fratelli Ferretto, Walter (chef) e Roberto (direttore di sala), che rappresentano la terza generazione, è una certezza assoluta.
Un luogo del cuore che in tutti questi anni - ma anche quando era gestito dai genitori negli anni '70/80 - ha segnato l’affermazione della cucina piemontese e ne ha interpretato con successo anche le nuove tendenze. Ora, questo aspetto è oggi evidenziato dalla nuova linfa in cucina, accanto alla presenza rassicurante di Walter, del giovane chef astigiano venticinquenne Gabriele Bianco, la cui mano creativa si rivela già in un menu che è sintesi perfetta di tradizione e innovazione e che mostra anche tanta umiltà.
In occasione della nostra visita, ci siamo accomodati nell’elegante e ampio dehors esterno con vista sulla piscina illuminata e su un rigoglioso giardino curato.
È il regno di Roberto Ferretto, che con il piglio e lo smalto di sempre vi introdurrà in un’esperienza sensoriale che vale il viaggio, anche per la ricchissima carta dei vini, dove c’è tutto il meglio del Piemonte ma anche del resto dell’Italia.
La cifra della cucina di Gabriele sta subito negli eccezionali amuse-bouche presentati come in un crescendo di sinfonie (e anche alla vista): si parte con il finto pomodoro ripieno di pappa al pomodoro, poi deliziosa creme brulée alla lavanda, quindi cubo di melone in osmosi di prosciutto crudo; ed ancora, squisito sashimi di anguria con salsa ponzu e alga wakame, e con una superlativa rivisitazione del "polpo à la gallega", declinato con spuma di patate e paprika.
E ora, via alla carta, dove c’è una sezione dedicata ai piatti storici di Walter e varie proposte di degustazione.
Agli antipasti, sul podio, l’eccellente trota fario marinata con cipolla novella, mela verde, uova di trota (€ 20), accanto a cappasanta alla plancia, burro bianco vanigliato e taccole (€ 25), melanzana BBQ con bufala, yogurt e zenzero (€ 20), ed ancora pomodoro, basilico, pane al vapore (€ 20).
Davvero equilibrato ed eseguito a regola d'arte il tortello ripieno di pesto al basilico e crudo di San Marzano (€ 25), in alternativa a risotto Carnaroli, asparagi e toma (€ 20), e linguina di Gragnano, scampi e fiori di zucchine (min. 2 persone, € 30 a persona).
Tra i secondi (€ 30), si vola altissimo con il tenerissimo e gustoso cubo di agnello, miele e yogurt
ma anche con con la triglia-gambero, bietola, bagna caoda light.
Eccellente anche il pollo “col fiocco” speziato, prima della selezione di formaggi delle “nostre valli” con mostarda al Moscato d’Asti.
Tra i piatti denominati “I Classici”, che hanno fatto la storia del locale, ecco la proposta di “1987 - Millefoglie”, di lingua di vitello e foie gras gelatina al Porto (€ 25), vitello tonnato (€ 20), i Plin burro e sugo di arrosto (€ 20), "tajarin 40 tuorli” (€ 20), e ancora sottopaletta piemontese fondente alla Barbera d’Asti, polenta 8 file (€ 28), e finanziera astigiana con porcini e cervella di vitello (€ 32).
Spettacolari anche i dolci, con l’imperdibile classico gelato artigianale al fiordilatte, servito, a scelta, con caramello salato, salsa di cioccolato o di fragole. Da urlo, il "bonet 2022” nel bicchiere
così come l’originale veneziana craquelin con cremoso al mascarpone e agrumi, e salsa al mango.
E se non si giunge ancora all’estasi, ci si arriva con la piccola pasticceria: il cannolo al rum e vaniglia, la pesca marinata al fior di tiglio e amaretti (pazzesca!), l’inarrivabile mini pastiera e il cioccolatino gianduiotto a forma di ghianda (superbo anche questo).
Detto ciò, visto che quest’anno il CascinaleNuovo avrebbe perso la stella Michelin che deteneva da anni, viene il dubbio, anche dopo la prova alla Fermata di Alessandria di una decina di giorni fa, che quella guida vada letta al contrario: se tolgono la stella vuol dire che bisogna andarci di corsa: c’è la cucina italiana vera!
Il CascinaleNuovo
Strada statale 231, Asti/Alba n.15
Isola d’asti (AT)
tel. 0141 958166
Riposo settimanale: domenica sera, lunedì, martedì sera