A Casterno, dal giovane oste Fabio Fiore, simpatia, atmosfera viva e gioiosa, cucina golosa e una cantina sorprendente

«A me piacciono gli anfratti bui delle osterie dormienti, dove la gente culmina nell’eccesso del canto...io amo le osterie che parlano il linguaggio sottile della lingua di Bacco, e poi nelle osterie ci sta il nome di Charles scritto a caratteri d’oro».

Sarebbe piaciuto alla grande poetessa Alda Merini, Il Risutin di Casterno. A lei, penna geniale che ha dedicato pagine immortali alle osterie, questo locale avrebbe preso il cuore. Quello che è successo a noi, nella nostra sosta. Intanto perché di osteria – osteria, si tratta. È un’osteria autentica, che nulla ha a che vedere con quei locali che con l’insegna si definiscono osterie, ma di fatto non lo sono. Ospitata tra le mura del Circolo Cooperativo Familiare, realtà che ha celebrato il centenario l’anno scorso, il 19 giugno (coincidenza, lo stesso giorno della fondazione di Papillon, nel 2022 invece al traguardo dei trent’anni).

Vi accoglie con un primo spazio con il banco bar dove ci si può fermare anche solo per un caffè o un bicchiere, quindi le salette dove si mangia, che vedono ai tavoli persone di umanità varia, con un’atmosfera viva e gioiosa che mette subito di buonumore e fa compagnia anche a chi dovesse esser solo. Un colpo d’occhio che sembra un fotogramma di un film degli anni Sessanta. 
risutin-titolare.jpgUn’osteria non esiste senza un oste. E l’oste c’è. È il giovane Fabio Fiore, mente e anima di questo luogo che vive della sua passione extra large per il gusto e per le persone. Diciamo subito che se siete “gastrofighetti”  che inorridiscono se non ci sono tovaglie di Fiandra e posate d’argento, questo non è indirizzo che fa per voi.  Al contrario, se siete dei veri gaudenti e buongustai, anche se le tovagliette saranno di carta e la posateria semplice, voi di qui uscirete felici.
risutin-apparecchiatura.jpgLa prima sorpresa sarà la selezione di vini. Con etichette non scontate, invitante, di buona ampiezza, frutto di degustazioni sapienti. Una cantina che fa sì che l’osteria, per dirla con le parole di Alda Merini, parli “il linguaggio sottile della lingua di Bacco”. Anche perché, va aggiunto, la proposta a bicchiere è di prim’ordine.

Il servizio è curato da giovani volonterosi e sorridenti. L’altra sorpresa piacevole verrà dalla cucina, che come dichiara l’insegna, “risutin”, ha un protagonista, dal dialetto milanese in italiano, il “risottino”. Vale a dire il risotto, che qui è declinato in molteplici versioni, con un ventaglio di proposte che spazia dalle ricette tradizionali a interpretazioni creative. 

E allora, stuzzicato l’appetito con “Chi ben comincia”, antipasto a chilometro zero con cotechino e mostarde, mondeghili, salame del contadino crema di zola e gnocco fritto, o con un tagliere di affettati misti o con “sgabei” e fonduta. 
risutin-mondeghili-salumi.jpgRiflettori sui risotti, appunto, tra cui non manca certo il re della cucina meneghina, ossia il risotto allo zafferano, che potrete gustare secondo tradizione anche con l’ossobuco. Così come troverete sempre sia quello che porta il nome dell’osteria, “Il Risutìn” che è un risotto al taleggio vaniglia e scorza d’arancia, sia l’ “Ubriaco 2.0” risotto con la salsiccia e riduzione al vino rosso. 
risutin-risotto.jpgPoi, per chi è buona forchetta, “in pagnotta” sia trippa sia zuppa di cipolle, o carne, con filetto allo zola. 
risutin-secondo.jpgA chiudere, tortino di mele o tiramisù.
Attenzione, il martedì il locale effettua il riposo settimanale, mentre gli altri giorni è aperto solo a pranzo, tranne il giovedì ed il venerdì quando i fornelli sono accesi mezzogiorno e sera. Ultima chicca, il conto, che vi lascerà il sorriso per la sua rara moderazione. Ma lo abbiamo detto, è osteria vera! Viva “Il risutin”!  

Il Risutin

Via Monastero, 10   
fraz. Casterno - Robecco sul Naviglio (Mi)
Tel. 0250308073

 

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