A base di uva sagrantino, narra una storia ricca di incontri
Una bella storia che arriva proprio in Quaresima: è quella della confettura da uve sagrantino (l’uva sacra), che il Papa avrebbe portato nel suo più recente viaggio pastorale a Cuba, quello che ha siglato il riavvicinamento con il Patriarca di Mosca. Non è un caso la presenza dell’uva sagrantino in corrispondenza dell’incontro tra il Pontefice e il Primate di Mosca. Come racconta Luciano Cesarini della cantina Rosso Bastardo (loc. Purgatorio Torri di Barattano - tel. 074299590) di Gualdo Cattaneo (Pg): “L’uva di sagrantino ha segnato in silenzio tanti momenti e tanti simboli Cristiani, prima e dopo lo Scisma. E’ infatti, certo che i Benedettini, in fuga da Bisanzio dopo lo Scisma, conoscessero gli effetti benefici e medicali del Sagrantino tanto che per salvarlo dalle orde barbariche pensarono di coltivare, all’interno delle mura conventuali, l’Uva Sacra”. Ma dietro al simbolo religioso, spiega ancora Cesarini, emerge anche un altro significato legato agli effetti di quest’uva sulla salute: “Quest’uva nel 2015 ha ottenuto la Certificazione dei suoi valori salutistici da parte del Polo Scientifico dell’Università di Firenze in collaborazione con la Facoltà di Agraria di Perugia: si tratta infatti dell’uva con il più alto numero di polifenoli tra tutti i vitigni conosciuti al mondo". Ma non solo: “I risultati più sorprendenti - ha spiegato in occasione della presentazione del progetto Sagrantino & Salute - arrivano dalla confettura che contiene antociani e polifenoli fino a 12 volti superiori al livello delle altre marmellate utilizzate nel Sistema sanitario nazionale. Un esempio? La confettura di chicchi d’uva di sagrantino contiene 2,82 mg/kg di queste sostanze contro gli 0,12 mg di quella d’albicocca o gli 0,45 di quella di mele”.