Un’esperienza da provare dove la bellezza è al massimo
La prima cosa che pensi quando entri nel ristorante di Cracco a Portofino è la parola privilegio.
Essere qui, nei locali dove un tempo c’era il mitico Pitosforo, è qualcosa di molto bello e il privilegio sta nell’essere riusciti a raggiungere la località per conquistare un tavolo davanti alla bellezza dell’Italia.
Questo lo provi sia che ti accomodi all’interno nelle belle sale riposanti, con il legno, le ampie vetrate che danno sul molo, sia che ti accomodi sulle terrazze ai vari livelli dove l’orizzonte si fa più ampio su tutto il golfo.
Sotto, il vaporetto va e viene ogni dieci minuti e scarica turisti a un ritmo intenso. Io ci sono arrivato in auto e all’ingresso i vigili ti potrebbero chiedere se hai prenotato un posto nel garage privato (45 euro per qualche ora), oppure puoi aver la fortuna di trovare posto in quello pubblico. Noi siamo arrivati un venerdì all’una e la situazione era pressoché tranquilla.
La brigata in cucina qui è guidata dal giovane e promettente Mattia Pecis che ha un credo nei prodotti del territorio e ci racconta subito dei suoi rapporti con la signora Iva, che cura l’orto per il ristorante, oppure con chi approvvigiona il locale di materie prime indigene, pesce compreso.
Carlo Cracco è presente il più possibile, solitamente nel week end, ma da quanto ho visto, sia nel servizio sia nella cucina, può stare tranquillo perché qui tutto fila liscio e soprattutto c’è entusiasmo. Il maître è Luca Freddi e il sommelier Stefano Attanasio, bravissimo, ti sottopone una carta dei vini che ha grande rispetto per il territorio, ma anche tante chicche. Noi abbiamo optato subito per una bottiglia di Trebbiano Fiamma Rossa prodotta da Carlo Cracco e Rosa Fanti nell’azienda Vistamare di Sant’Arcangelo di Romagna. Notevole!
Il pane è fatto in casa, con la farina Petra del Molino Quaglia e se ordini l’uovo morbido con bruscandoli alla brace e salsa al basilico greco vai subito nel paradiso dei sensi. Notevoli gli amuse bouche che, il giorno della nostra sosta, erano: Corzetto di tuorlo marinato, spuma di pinoli e pesto di maggiorana locale; Pan brioche tostato con alice marinata e pomodorino al sambuco; Mini ban alla brace, crudo di ricciola e ricotta stagionata e, in chiusura, la versione di insalata russa caramellata Portofino.
Ma come non assaggiare i gamberi di Santa (che sta per Santa Margherita Ligure) con asparago bianco e dente di leone selvatico
oppure la maestosa interpretazione del cappon magro del Molo Umberto I, che è geniale nella sua leggerezza e nel suo equilibrio.
Fra i primi sarà eccezionale il risotto (carnaroli Riserva San Massimo) al prebuggiun con triglia laccata alla birra al doppio malto e salsa prescinseua
ma pure le tagliatelle al sugo di datterino giallo, canocchia arrostita a ombelico di Venere.
Fra i secondi sarà soave la costoletta di pesce alla portofinese con maionese al burro bruciato e insalata al profumo di primavera
in alternativa al dentice laccato alla brace con salsa verde, ribes bianco e carciofini sotto cenere oppure l’aragosta di Manuel che a Portofino non può mancare, fino al pescato in cofanetto di argilla con foglie di vite e verdure dell’orto di Iva.
Al dolce: cremoso al bergamotto, cioccolato bianco e sorbetto al basilico; mousse di robiola ligure con essenza di nespola e alloro, e Namelaca al cioccolato fondente con balsamico di mela e gelato al latte di capra.
In conclusione un’esperienza da corona, perfetta nello stile di Cracco. I prezzi sono ovviamente impegnativi ma a nostro avviso coerenti col valore della cucina e con la location. Se poi pensiamo che il menu degustazione a 200 euro annovera 11 portate, tutto sommato ci può stare, per un momento esclusivo, memorabile, nella bellissima Portofino.
Bravo Carlo!
Cracco Portofino
Molo Umberto I, 9
Portofino (GE)
tel. 0185 163 6026