Tra colli verdeggianti e borghi pittoreschi, le visite alle cantine Cesarini Sartori, Carapace e Tenute Baldo

L’occasione del viaggio in Umbria per le anteprime dei vini Sagrantino, Trebbiano Spoletino, Montefalco Bianco, Montefalco Rosso e Grechetto si è rivelata una grande occasione per riscoprire produttori storici del territorio, visitare vecchi amici e conoscere giovani appassionati che lavorano con tenacia per far conoscere le ricchezze di una terra ancora, per molti aspetti, da scoprire.

L'Umbria infatti si apre al turismo con un'offerta enogastronomica di rara eccellenza. Agriturismo, cantine e ristoranti si intrecciano tra colli verdeggianti e borghi pittoreschi, offrendo un'esperienza sensoriale unica. Abbiamo avuto il privilegio di visitare otto di queste realtà, ognuna con la sua storia e le sue peculiarità, e vogliamo raccontarvi il nostro viaggio attraverso parole ed emozioni.

12 GIUGNO
La prima cantina che abbiamo visitato è Cesarini Sartori, nata nel 2000 grazie all’intuizione di Luciano Cesarini, che ha progettato in prima persona la cantina prediligendo la funzionalità dell’intero impianto, un vero gioiello di tecnologia applicata alla produzione vitivinicola.
Cesarini Sartori copia.jpgDal 2019 il lavoro di Luciano è stato integrato sapientemente da quello delle figlie Alice e Chiara, capaci di coniugare tradizione e innovazione con uno sguardo improntato al futuro di questa terra e dei suoi prodotti, manifestando una capacità non comune di pensare fuori dagli schemi.
Alice e Chiara Cesarini copia.jpgAlice e Chiara CesariniI loro vini, inizialmente pensati per una pronta beva, si sono evoluti nel tempo, grazie a tecniche di produzione all'avanguardia che riducono al minimo l'utilizzo di solfiti. Tra le etichette più interessanti, spicca l’iconico Rossobastardo (da uve sangiovese, merlot, cabernet e uve sagrantino surmature).

Ogni giorno è possibile fermarsi in cantina per gustare un calice dei loro vini, in abbinamento ai prodotti del territorio o a primi piatti ispirati alla tradizione locali e realizzato da abili cuoche.
Nel pomeriggio ci siamo dedicati alla degustazione dei vini (di cui vi abbiamo parlato in questo articolo LINK) nella sala consiliare di Montefalco e per chiudere la giornata in bellezza light dinner presso il ristorante Al Monastero di Bevagna, con produttori e giornalisti accreditati da tutto il mondo.

La giornata completamente dedicata alle visite, cominciando dalla cantina Carapace, situata sulla sommità di una collina umbra, immersa in un panorama mozzafiato, un capolavoro architettonico firmato da Arnaldo Pomodoro e di proprietà della famiglia Lunelli. Accolti con calore dal CEO Alessandro Lunelli, da Anna Bertolini e da Luca Capaldini, responsabile della produzione enologica, abbiamo avuto il privilegio di immergerci nella storia e nella filosofia di questa cantina unica. Nata dalla passione e dal know-how della famiglia Lunelli, già affermatasi in Trentino con una produzione di Spumanti da applausi, Carapace rappresenta la ricerca di un connubio indissolubile tra territorio e vitigni autoctoni. Nel 2000, l'acquisizione di un terreno a Bevagna ha dato vita a questo sogno, mentre nel 2001 è stata acquistata una vigna a Montefalco. Qui, grazie alla collaborazione con la Fondazione Mach di San Michele all'Adige, sono stati selezionati e replicati i migliori cloni di sagrantino, dando vita a vitigni capaci di esprimersi al meglio in questo territorio vocato.
Esterno carapace copia.jpgLa cantina stessa è un'opera d'arte a sé stante. Ispirata al guscio di una tartaruga, la sua struttura in rame si armonizza perfettamente con le colline circostanti, assumendo sfumature di colore sempre diverse con il passare del tempo. All'interno, ogni dettaglio concorre a creare un'atmosfera suggestiva: dalla sala degustazione, dove il "buono" si coniuga con il "bello", come sottolinea Alessandro Lunelli, alla bottaia interrata e circolare, fino alla suggestiva sala Ziggurat.
interno carapace copia.jpgIl clou della nostra visita è stata la degustazione di sette calici, tra cui il mitico Sagrantino Lunga Attesa del 2017, un capolavoro enologico che ha conquistato i nostri palati con la sua complessità e la sua eleganza. Un'esperienza indimenticabile che ha reso omaggio alla passione, alla dedizione e all'innovazione che contraddistinguono la famiglia Lunelli e la cantina Carapace.

Tra Torgiano e Montefalco sorge Tenute Baldo, una giovane cantina nata nel 2019 dalla passione e dalla dedizione del suo fondatore, Mattia Casini. Coadiuvato dall'esperienza dell'agronomo Andrea Sansoni e dall'abilità dell'enologo Luca Mosconi, Mattia ha dato vita a un progetto ambizioso che punta all'eccellenza nella produzione di vini pregiati.
Baldo (Mattia al centro, con Luca e Andrea copia.jpgMattia al centro, con Luca e Andrea I 60 ettari di vigneti, distribuiti tra le due zone vocate, ospitano uve accuratamente selezionate che si trasformano in vini di grande struttura ed eleganza. Il Montefalco Rosso, in particolare, si distingue per la sua armonia e complessità, conquistando i palati con il suo bouquet intenso e persistente. Il Sagrantino, invece, riserva lunghi affinamenti in botti grandi, sviluppando un profilo austero e raffinato che ne esalta le doti di longevità.
La cantina, dotata di due sedi, accoglie i visitatori con un'atmosfera calda e ospitale. Degustazioni e visite guidate permettono di immergersi nella filosofia produttiva di Tenute Baldo, scoprendo i segreti della vinificazione e apprezzando la qualità dei vini in abbinamento a prodotti tipici locali.

Ph Matteo Cutini

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