A Solero Duma C'anduma, nella periferia di Alessandria la Grattarola, in città Il Porfido
L'altra mattina alla Resicar di Alessandria c’era il pubblico delle grandi occasioni per inaugurare l’innovativa colonnina per la ricarica ultraveloce di auto elettriche promossa da Volvo Car Italia S.P.A.
Roberto Siri, patron della concessionaria, ha convocato le autorità, sindaco in testa, accanto all’ad di Volvo Italia, Michele Crisci, per presentare una chicca che ricarica le auto in 10 minuti per ripristinare il 40% di energia. Per ora sono 16 le città che offrono questo servizio, solitamente vicino ai caselli autostradali. Quella di Alessandria è all’uscita Est, in località Spinetta Marengo.
Ora, citiamo questa curiosità perché l’iniziativa, in un Paese come l’Italia, dove l’elettrico non ha ancora preso piede (siamo un fanalino di coda in Europa), riguarda in primis il turismo. Per capirci: se un turista straniero domani non ha la certezza di poter ricaricare la propria auto con agilità sceglie semplicemente un’altra destinazione, sicuramente in Francia.
Ora, proviamo a immedesimarci nel cliente che fruisce di questo servizio (che non è solo per auto Volvo) e che una volta uscito in città deve poter sapere dove andare a mangiare. Che dire? Alessandria è la nostra casa, in tutti i sensi, e nulla ci sfugge, per cui rimandiamo alla consultazione di questo sito per conoscere il consolidato, oppure invitiamo a scaricare l’app IlGolosario ristoranti (link android - link iOS). Qui vogliamo citare tre locali che abbiamo provato recentemente con una certa soddisfazione.
Duma C’anduma - Solero
Iniziamo dalla trattoria (genere di lusso) Duma C’anduma, che è ambientata nel castello di Solero e che vi sorprenderà per la competente selezione di vini che accompagna un menu tradizionale con alcune innovazioni, come i plin di animella con piccola finanziera.
Buona l'insalata russa (6 euro) accanto al vitello tonnato e all'uovo morbido con patate, guanciale e Barbera.
Altri tipi di agnolotti fra i primi oppure i tagliolini cacio e pepe e carciofi e il ramen (sui 12 euro i primi).
Fra i secondi non manca mai il petto d'anatra in salsa Perigord. Oppure il ganassin di vitello brasato al Nebbiolo con polenta e cavolfiore (16 euro).
Si chiude con un bonet e tanta soddisfazione anche per il prezzo. In meglio.
(Castello Faà Di Bruno, via XX Settembre - tel. 340 566 6480)
Il Porfido - Alessandria
Sorpresa anche alla trattoria di lusso Porfido di Alessandria, proprio di fianco alla piazza del Duomo della città. Anche qui il prezzo è un invito e la cucina veramente interessante, benché le premesse al nostro arrivo ci abbiamo fatto storcere il naso. Non c’è carta dei vini e il patron dice che lui non è comodo a farla (“Ma sono comodo io”, gli rispondo). “Ma non si preoccupi, ho tutto nella testa”. Chiedo di visionare lo scaffale dei vini, ma a quanto vedo sono nei cartoni sparsi nella seconda sala (sigh). Ci adeguiamo, senza sapere quale sarà il prezzo della bottiglia, che il simpatico patron ci avrebbe anche detto, ma non è proprio bello che lo faccia davanti ai tuoi tre ospiti no? Diciamo che il servizio ha molte lacune e non è solo il personale che manca, talvolta ci vuole l’umiltà di immedesimarsi in un cliente se non si è del mestiere. E di imparare (con queste premesse non abbiamo neanche chiesto qual era, se c’era, l’offerta del giorno del vino a bicchiere).
Detto ciò, l’esito della cucina è stato invece notevole: carciofi alla romana su fonduta di pecorino (11 euro), seppie spadellate con i carciofi (13 euro)
tagliolini al ragù di coniglio
gnocchi in zuppetta di mare (15 euro)
brasato di cervo e verdure (16 euro), trancio di ricciola. Bravi.
Anche l'entrée, una zuppa di zucca, era piacevolissima
e pure i dolci, con una cheesecake eccezionale.
Alla fine, comunque abbiamo bevuto anche bene con etichette originali.
(via Parma, 4 - tel. 0131 260082)
La Grattarola - Alessandria
Ultima tappa è la pizzeria di campagna La Grattarola, sulla strada che da Alessandria porta a Quargnento. Qui la famiglia Muscarella ha creato un’oasi bellissima, soprattutto quando si può mangiare all’aperto di fronte all’antica chiesetta dedicata a Santa Maria.
In sala c’è Paola, bravissima, tosta, che ha il mestiere nel sangue e propone i menu; al forno a legna c’è il fratello Gianluca che usa le farine Petra per le sue pizze croccanti e invitanti (c’è anche un menu per chi vuole mangiare piatti della tradizione).
Da non perdere la teoria di focacce (“Ci smezziamo una focacciona” è l'invito scritto sul menu), dove quella che porta il nome del locale è con la ricotta freschissima.
Per il resto una teoria di pizze classiche, almeno una trentina, da gustare in un ambiente giovanile, allegro, che lascia un buon ricordo a tutti.
E tanta soddisfazione. Bravi!
(via Quargnento, 9 - tel. 338 404 0107)