Dall'Abruzzo a New York, la filosofia vincente di un produttore che sa far parlare la terra

«Montepulciano d’Abruzzo è Emidio Pepe! Un vino vino!» Così Antonio Intiglietta, appassionato intenditore di vini e patron dell’Artigiano in Fiera, l’evento unico al mondo in cui è possibile conoscere le tradizioni e le culture del lavoro di oltre cento Paesi in programma dal 29 novembre all’8 dicembre alla Fiera di Milano. Già, un “vino vino”, o come si dice oggi, un vino vero. Il segreto di Emidio Pepe (via Chiesi, 10 -  Torano Nuovo (Te) - tel. 0861 856493) è questo. Alla guida di un’azienda fondata a fine ottocento dal nonno, e al timone dal 1964, da quando papà Giuseppe gli ha passato il comando, nel mezzo secolo di attività ha collezionato successo dopo successo senza inseguire le tante mode che si son alternate in questi anni, ma rimanendo fedele alla sua filosofia, che ha nel rispetto della natura e nel lasciare parlare la terra e le vigne il suo credo. Il suo talento? Saper regolare con perfetto equilibrio il nutrimento e la lavorazione del terreno, la potatura, il diradamento seguendo in modo rigoroso le tecniche di agricoltura biologica (l’azienda è certificata e assoggettata al Regime di Controllo previsto dal Regolamento CEE 2092/91 ed è controllata dall’Istituto Mediterraneo di Certificazione di Ancona) e di agricoltura biodinamica certificata da Agribio Piemonte. In cantina, nessuna botte o barrique. Solo cemento e bottiglia per i suoi vini. 


Mentre “vignaioli rampanti” pensavano di conquistare i mercati internazionali, omologando le loro produzioni, Pepe è diventato uno degli alfieri del vino italiano affermando l’identità. Per i cinquant’anni di attività è stato invitato a Wall Street. Al celebre suono della campanella è seguita un’asta benefica condotta dal presidente della New York Stock Exchange, Duncan Niederauer, di un suo raro Montepulciano del 1964. È stato aggiudicato per 4.100 dollari. In realtà son trent’anni che i suoi vini sono a New York, da quando Lidia Bastianich li iniziò a proporre nel suo ristorante. E oggi i suoi vini sono in tutti i ristoranti più importanti della città. Un traguardo raggiunto con l’umiltà e con la tenacia di chi la terra la lavora tutti i giorni. E un successo meritato come conferma ogni volta l’assaggio di uno dei suoi vini. Nella versione 2011 il suo Montepulciano d’Abruzzo ha colore rosso rubino intenso, luminoso, quasi violaceo, al naso ha profumo di formidabile intensità con note di amarena, frutti di bosco, olive, mentre al palato è ampio, di notevole struttura, dal sorso che rivela grande longevità, e lunghissima persistenza. Pepe, orgoglio italiano!



 

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