Dalle colline gardesane, una produzione spumantistica che sorprende per classe e forza identitaria
Golosaria Fiera Online si avvicina. E nei calici dell’inaugurazione si brinderà coi vini del Consorzio Garda Doc, Official wine della manifestazione.
Il territorio gardesano è custode di una storia millenaria, fatta di cultura e di materie prime di altissima qualità. Oltre ad accogliere chi ci arriva, con castelli, porticcioli pittoreschi e borghi, il fiore all’occhiello della zona, sono denominazioni di vini di assoluto valore, che nascono su declivi ricamati di vigneti, in un entroterra che regala suggestioni uniche. Qui ha radici la Doc Garda, un’area di produzione che si estende dalla Valtènesi alla Valpolicella, dalle rive del Mincio al capoluogo Scaligero, con un territorio prevalentemente collinare che si distende attorno al “grande” lago, che comprende gli interi territori delle denominazioni Valtènesi, San Martino della Battaglia, Lugana, Colli Mantovani, Custoza, Bardolino, Valdadige, Valpolicella, Durello e Soave. Il forte impulso alla crescita di questa realtà si deve ai meriti delle persone, capaci di intuire il potenziale valore dei vini di queste terre, e di creare le condizioni perché questa qualità sia riconosciuta. In questo caso, i due alfieri della riscossa gardesana, sono Luciano Piona, il presidente del Consorzio, e Alberto Panont, direttore con prestigioso percorso professionale, e vero “re mida” dei territori, visto che il suo curriculum racconta di come abbia contribuito a far vivere stagioni felici alle zone in cui si è trovato a lavorare.
Carta vincente per le produzioni gardesane, l’aver individuato nella spumantistica la via privilegiata alla valorizzazione dei vini di questa terra. Questa la ragione per cui, a Golosaria, protagonista sarà lo Spumante Garda Doc.
«Abbiamo scelto Garda Doc Spumante – spiega Luciano Piona, presidente del Consorzio – come maggiore rappresentante della denominazione, inteso come icona contemporanea dell'Italian Style, un vino che simboleggia al meglio la gioia di vivere e la volontà di cogliere sempre il lato migliore delle cose. Essere presenti a un evento prestigioso e di rilievo internazionale, come Golosaria, nella declinazione 2020 online, ci dà la possibilità di far conoscere e promuovere il Garda Doc tra le migliori espressioni della spumantistica italiana».
Cosa sarà in degustazione? Tra i vini che abbiamo avuto il piacere di assaggiare in anteprima, degli Averoldi, famiglia di vignaioli da secoli, viticoltori in Valtenesi in quel di Bedizzole, in località Cantrina – di cui vale la pena visitare le antiche cantine della seicentesca casa padronale, dove il vino è abbracciato dai grandi muri di pietra e dai rossi volti a botte – di notevole eleganza, Octavus, brut metodo charmat da uve chardonnay (70%) e pinot bianco (30%), dal colore paglierino brillante, luminoso, dai profumi fruttati e invitanti, dal sorso fresco e sapido.
Della Prendina di Monzambano, realtà invece dalla storia recente, con l’acquisizione e la coltivazione che inizia nel 1958, ma che debutta come marchio autonomo nel 1990, e la cui filosofia aziendale si riassume in una parola: rispetto, che si traduce in un modo di operare tendente al minimo impatto ambientale; di pregio la Cuvèe Maison. Da uve chardonnay, pinot bianco e corvina, si presenta con colore giallo luminoso dai riflessi verde smeraldo, spuma bianca, esuberante, perlage persistente, mentre al naso si offre con fini note minerali e al palato è vibrante, fresco, dalle caratteristiche note sapide.
Della cantina Bottenago di Polpenazze, realtà che sorprende con quella sua struttura studiata e realizzata per esprimere armonia con il territorio, ha bella stoffa lo Spumante Brut Bottinus, da uve chardonnay, trebbiano, pinot bianco, pinot nero fresco ed elegante, con naso che si segnala per la finezza delle sue note agrumate, le sue venature minerali, il sorso secco e sapido.
Della Cantina Colli Morenici, cantina sociale dell’alto mantovano che si trova a Ponti sul Mincio, fondata nel 1959, e realtà che sin dalla sua primissima produzione del 1963 si è segnalata per la sua produzione di vini di alta qualità, una sorpresa il Rosè Brut, da uve pinot nero in purezza. Dal perlage fine e persistente, ha colore rosa brillante con note eleganti e delicate di frutti rossi e mela al naso, in bocca è fresco e minerale.
Tra le cantine che stanno raggiungendo risultati importanti su questa strada, Gozzi di Monzambano (Mn). Fondata nel 1920 dai fratelli Cesare e Bortolo Gozzi, per decenni ha visto la produzione di vino procedere insieme all’attività di allevamento di bestiame, di baco da seta e alla coltivazione di cereali. Fino al 1985, quando il grande successo del loro vino ha spinto i fratelli Cesare e Franco (nipoti dei fondatori Cesare e Bortolo e attuali titolari) a indirizzare tutti gli sforzi e gli investimenti nella vitivinicoltura, con l'impianto di nuovi vigneti e la realizzazione di una cantina all'avanguardia. Di notevole personalità il loro Garda Doc Rugiada, Extra Dry da uve chardonnay in purezza, dal colore giallo paglierino brillante, con riflessi dorati, perlage raffinato e continuo, naso floreale, sorso morbido e avvolgente.
E questo è solo uno spaccato del Garda doc visto dalla sponda lombarda, ma dietro a questo nome, sarete sicuri, sempre, di riscontrare quella che si chiama piacevolezza.