Sosta radiosa nel borgo del paese del Verdicchio
Era l’estate del 2014 quando raggiunsi, una sera di agosto queste colline generose, alte, coperte di campi di grano e vigneti. La destinazione finale era un paese a pochi chilometri, Ostra, ma avevamo fame, essendo ormai le 21: trovammo posto in una pizzeria sulla strada di San Marcello. E che pizzeria! Ma quello che ci colpì anche nelle altre volte in cui andammo, era la freschezza del pesce, la scelta dei mitici moscioli di Portonovo.
Ciro Farella con i mitici moscioli di PortonovoInsomma era chiaro che Ciro Farella avesse dei numeri. Le visite negli anni a seguire dei nostri collaboratori hanno confermato lo stesso entusiasmo delle prime ore e quel senso di sentirsi a casa. Durante il Covid, Ciro e sua moglie Maddalena, che sta perfezionando il corso per diventare sommelier, hanno deciso di lasciare la vecchia sede per trasferirsi nel suggestivo borgo di San Marcello, sotto la chiesa.
Hanno rilevato un locale che andava famoso per le zuppe (e continuano a farle in inverno), ma hanno abbandonato la pizza per orientarsi sulla cucina di pesce e sulla scelta dei prodotti di qualità (persino di caviale). Il locale ha le sembianze di una taverna, con un invitante dehors all’ingresso, per mangiare nel cuore di questo paese. E qui ci si sente in Italia vivaddio!
La carta dei vini annovera una dozzina di produttori di Verdicchio e di Lacrima, alcuni conosciuti, altri da conoscere; quindi una scelta di altrettante etichette nazionali. Anche la carta dei superalcolici è degna di menzione.
Detto questo, non rinunciate alla tartare di agnello con tuorlo marinato e gel di peperone (13 euro)
oppure al vitello tonnato con cucunci (i capperi crescono sul muro in mattini sotto la chiesa) e salicornia.
Ci sono poi la crescia con la mozzarella di bufala e il carpaccio di fassona. Fra i primi il piatto più gettonato sono gli spaghetti del Vesuvio con pendolini, melanzane e provola affumicata (13 euro)
ma per me i fusilloni al ragù genovese
e anche quelli con polpa di riccio e vongole lime (euro 15) del menu di pesce.
Dallo stesso gli ottimi gnocchi allo zafferano dei Santi neri con zucchine e gambero (15 euro).
Ovviamente non mancano i moscioli della baia di Portonovo alla tarantina (10 euro), la tartare di gamberi e avocado e passion fruit, il polpo piastrato con scarola e olive leccine e i paccheri alla carbonara di mare.
Ai secondi (fra i 18 e i 20 euro) era irresistibile la zuppa di pesce con crostacei e molluschi, in alternativa al fritto di calamari e alla grigliata di pesce oppure di carne.
Ottimi i dolci (tutti a 6 euro): la Namelaka al Macaé: cioccolato Macaé con ananas marinato e gelée di mango, il cremoso itakuia e mango e la ganache Dulcey e pralinato fruttato.
Io voglio bene a Ciro, oggi ancora di più. Anche perché è un’emozione vedere che una nostra scoperta si consolida e cresce nel tempo!
Ristorante La Lanterna al borgo da Ciro
Via Don Giovanni Minzoni, 5
San Marcello (AN)
Tel. 0731267989