A Milano una mostra alla Triennale di Milano, dal 1° al 17 luglio

Il cioccolato diventa sempre più una questione di etica. Una delle storie più belle arriva dalla Costa d’Avorio dov’è nato un fabbricato in cui le donne del posto producono sapone con gli scarti del cacao ma, soprattutto, ne ricavano un guadagno economico, fatto del tutto inusuale nelle zone rurali del Paese.

Il progetto della fabbrica è di Solange N’Guessan, quarantenne ivoriana, a capo di 18 cooperative di coltivatori di cacao, che ha come missione il miglioramento della condizione delle donne del suo Paese. L’idea di Solange è stata proprio quella di utilizzare antiche ricette locali che mescolavano gusci del cacao e oli di palma, materiali molto diffusi nella zona, lavorandoli con macchinari moderni. A sostenere l’impresa un’azienda italiana, la Zaini di Milano, che con questo progetto ha voluto ricordare la nonna Olga che che fu a capo dell’azienda in tempi in cui le donne in Italia non occupavano posizioni di comando. Proprio per questo motivo a lei è stata dedicata la linea di saponi Olga Z che per ora saranno venduti nei villaggi intorno alla fabbrica, ma il progetto prevede di portarli ben oltre.

I volti delle donne ivoriane, protagoniste della fabbrica del sapone, sono stati anche raccolti dal fotografo Francesco Zizola, recentemente insignito del “World Press Photo 2016 - Contemporary Issue” nella mostra Le donne del cacao aperta alla Triennale di Milano fino al 17 luglio, da martedì a domenica. La mostra è composta da 40 fotografie (20 dittici) a colori formato 70x100cm, 2 fotografie in bianco e nero formato 100x230cm, un video di 8,30’.

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