La melanzana ha ridato vita ad un piccolo paese ricco di biodiversità
Domenica Stancato coglie le melanzane con andamento lento, ma senza sprecare un gesto. Se parla, lo fa solo al momento giusto. Sul suo viso di donna anziana che ha ancora molto da insegnare le rughe sono state disegnate dal sole e gli occhi hanno la limpidezza di una vita vissuta all’aria aperta.
Fra poco il figlio Settimio e gli amici stenderanno la tovaglia per il Pascune, lo spuntino sui campi di metà giornata che ritempra le energie. Divideranno il pane fatto in casa, la suppressata e il caciocavallo; taglieranno l’anguria tenuta in fresco e berranno un bicchiere di vino rosso calabrese, intenso, tannico e dal sapore caldo. Poi continueranno il loro lavoro sotto il sole, nell’orto in altura da cui si scorge il paesino di Longobardi e, più sotto il blu intenso del Mar Tirreno.
Siamo a Longobardi, sotto il Monte Cocuzzo che domina dall’alto la costa cosentina. Ha preso il nome dei suoi primi abitatori, guerrieri germanici dalle lunghe barbe che vi si stabilirono fin dal 596 d.C.
Qui un microclima speciale porta brezza marina e aria di montagna; così i piccoli orti a conduzione familiare sono da sempre veri scrigni di biodiversità. Fra tante particolarità vegetali spicca Lady Violetta, la melanzana violetta di Longobardi che, oltre ad essere un prodotto di eccellenza assoluta, è la protagonista di un progetto di resistenza contro lo spopolamento del piccolo centro storico che vale la pena di essere raccontato.
Gusto elegantissimo e consistenza perfetta. Il suo nome è “Lady Violetta”!
L’ambasciatore della violetta è senza dubbio Francesco Saliceti che, oltre ad essere un mio amico fraterno, gestisce da 11 anni con la moglie Giovanna Martire, cuoca straordinaria, uno dei locali che raccomanderei a chiunque volesse capire con una sola esperienza l’essenza del gusto italiano: Magnatum la Degusteria.
Nel locale, che risale al 1869, metà bar tabaccheria con rivendita di prodotti tipici e metà ristorante con solo 16 coperti, si può respirare la vera Calabria, acquistare prodotti difficili da trovare ed apprezzare le ricette tipiche impareggiabilmente preparate da Giovanna (tra cui un piatto antico altrove introvabile come la frittata do oscuru detta anche frittata di patate) abbinate a una carta dei vini ampia e ricercata. Francesco è un impareggiabile food scout ed è stato conquistato da Lady Violetta.
“È l’unica melanzana che può essere mangiata con la buccia, sottilissima e poco tannica, ricca di polpa, con poca acqua e pochissimi semi. Non c’è neanche bisogno di metterla sotto sale prima di utilizzarla perché è dolcissima. La sua finezza la porta ad essere l’ideale per la cucina, la conservazione e la canditura, ottima per la ristorazione e la pasticceria di qualità.”
“Il nostro è un ortaggio che è sopravvissuto grazie all’amore che lega le persone di questo luogo alla propria terra. La tradizione della melanzana di Longobardi ha più di un secolo; storicamente c’erano tre famiglie che facevano le sementi e le tramandavano di padre in figlio finché una di queste famiglie affidò i semi ad un vivaista che ne aumentò la diffusione”.
Dalla terra abbandonata verso tutto il mondo
Francesco è modesto ma fu proprio lui per primo, con la sua esperienza nella ristorazione, a cogliere le potenzialità di Lady Violetta e, con il suo amico Gianluca Veltri agronomo, a pensare ad un progetto di economia sostenibile che, attraverso l’utilizzo di terreni abbandonati, desse nuova linfa con la coltivazione della melanzana all’economia locale, aprendola verso nuovi mercati.
Così Francesco e Gianluca cominciarono a coltivare le melanzane con un piccolo gruppo di agricoltori volontari in un orto comunale dismesso. I risultati ottenuti furono incoraggianti, tanto che invogliarono ad aggiungersi al progetto sempre gente nuova e, dalla coltivazione nell’orto comunale, si è passati in soli 4 anni all’ Associazione della Violetta di Longobardi di cui fanno parte 15 produttori, alcuni professionisti e altri ortolani, con 6 ettari di orti (1 ettaro 18.000 piantine) ed una produzione nel 2020 di 300 quintali per ettaro.
Per ora il consumo principale è sul mercato locale ( in tutti i ristoranti di Longobardi, in stagione, viene copiosamente utilizzata) ma, anche grazie all’instancabile promozione di Francesco, la violetta sta diventando oggetto di interesse degli chef in più parti d’Italia ed ha anche avuto un documentario dedicato sulla televisione nazionale, in una trasmissione molto seguita dagli appassionati di natura e territorio. Nel 2015 ha ottenuto la De.Co. (Denominazione di Origine Comunale), certificazione ufficiale che attesta, tra l’altro, la storicità e l’appartenenza ad un patrimonio collettivo di prodotti e alimenti tipici di un comune.
Sull’onda dell’entusiasmo il Comune di Longobardi ha istituito il Premio Violetta d’Oro, assegnato a persone che si siano distinte per la divulgazione e promozione di prodotti della terra.
Il primo premiato è stato Enzo Monaco, esuberante presidente dell’Accademia Italiana del Peperoncino, immancabile ingrediente della cucina calabrese… beh un po’ di campanilismo ce lo possiamo permettere no? Comunque Lady Violetta si sta aprendo al mondo quindi… domani chissà (intanto io ogni anno mi faccio una parmigiana unica, con queste melanzane finissime).
Mentre il mio simpatico amico tesse ancora le lodi della sua melanzana, ci avviamo verso la Degusteria dove Giovanna pare abbia preparato la calabresella una ricetta tipica con melanzana, mozzarella, passata di pomodoro e formaggio Roggianese e la violetta scarrozzata uno scrigno con melanzana violetta e pomodoro gammune di Belmonte in una panatura croccante.
Sono curioso sul vino in abbinamento ma, con Francesco, vado sul sicuro: sarà una scoperta e sarà… un Bianco calabrese.
ASSOCIAZIONE VIOLETTA DI LONGOBARDI
loc. Le Pera, 27
LONGOBARDI (CS)
Tel. 342 3535335
fmarano87@gmail.com
[Per degustare lady Violetta a Longobardi]
Magnatum La Degusteria
Via Indipendenza, 56
Longobardi (CS)
Tel. 0982 75201
https://www.magnatumladegusteria.it/
Fotografie: Vittorio Martire