Splende questo locale storico, in gusto e accoglienza

Se siete forestieri e volete immergervi nella cultura vitivinicola di quest’area, che viene definita la “Valpolicella allargata”, prendete l’auto e dirigetevi a Mezzane, di Sopra e di Sotto. Qui ci sono tante cantine che negli anni hanno ricevuto i nostri plausi in una zona che annovera anche i comuni di Illasi e Tramigna, mentre la zona classica riguarda Sant’Ambrogio di Valpolicella, San Pietro in Cairano, Fumane, Marano e Negrar. C’è poi la Valpantena, che rappresenta, in mezzo, la terza area dedicata all’Amarone e ai vini della Valpolicella. In passato ero stato solo a Mezzane di Sopra, ma quanta bellezza di palazzi antichi, parchi, colline, si spalanca dinnanzi, prima di arrivare nella piazza dove si innalza un’antica torre.
In questo luogo, che ha sempre ospitato un ristorante con camere, oggi c’è una nuova e bella avventura, voluta fortemente da Daniele Salvagno (conosciuto per l’olio Redoro) che produce anche vini, avendo ereditato con i suoi fratelli quello che era un mestiere di famiglia, quindi oltre una ventina di ettari a vigneto.
A Vinitaly, nel padiglione del Veneto, ci sarà lo stand dei vini (assaggiate il Ripasso e il Recioto, che mi sono piaciuti molto), mentre nello spazio di Sol-Agrifood c’è quello degli oli. E qui vi invito ad assaggiare sia il delicato olio Garda dop sia quello più erbaceo e intenso denominato “Integrale”.

Poi entrate in questa torre, l’ingresso è sulla sua sinistra, mentre quello sulla destra immette in un parco dove si può cenare col bel tempo. Le camere a disposizione sono 6.
torre-ingresso.jpgIn sala troverete Sara e Massimiliano, bravissimi e preparatissimi. Vi porteranno subito un buon pane fatto in casa, per assaggiare gli oli della maison che rappresentano la vera ghiotta entrée, anche se poi arriverà l’amuse bouche, che è un’interpretazione mignon di gnocco fritto dalla consistenza netta.
olio.jpgDalla carta dei vini si evince poi l’abbraccio della proprietà verso il territorio, dacché abbiamo trovato alcune chicche che sembrano conosciute solo al Golosario (cito Provolo e i Tamasotti, su tutti). Quindi grande spazio ai vini della Valpolicella, ma anche una buona scelta di etichette del resto d’Italia. I vini a bicchiere saranno invece quelli della maison compreso un discreto Soave.
recioto redoro 2018.jpgPer la cena ci si accomoda al piano di sotto che doveva essere una grande cantina, un tempo. Suggestiva l’ampia volta di mattoni rossi in un locale che emana tanto calore, ma anche tanta attenzione oltre che rispetto con i tavoli ben distanziati.
chef.jpgIn cucina sovrintende Vittorio (insieme a Gaetano), cuoco davvero bravo che mi ha sorpreso con il suo antipasto fuori menu (eccezionalmente di pesce in un locale rinomato per i piatti a base di carne): una capasanta lavorata alla fiamma servita su crema di carciofi e patate con polvere di caffè.
capasanta.jpgAltre scelte: millefoglie di verdure con Parmigiano Reggiano 48 mesi e crema di zafferano; uovo poché al tartufo nero; fonduta di Monte Veronese con funghi pioppini e una ghiotta tartare di scottona con senape ed erba cipollina (prezzi antipasti 11/14 euro).
tartufo nero.jpgFra i primi (15/18 euro) erano davvero splendidi gli gnocchi in “quenelle” di ricotta con tartufo nero e burro noisette con crumble alla nocciola e cialda di Monte Veronese. Ghiotti e con una marcia in più nel gusto i bigoli alla spirulina in demi-glass con stracotto di anatra al Soave e polvere di funghi porcini.
primo-bigoli verdi.jpgC’erano anche i tortelli fatti a mano con manzo brasato e il mitico risotto all’Amarone e radicchio (Vialone nano di Ferron, Isola della Scala: una garanzia!).

Ai secondi (25/27 euro) si spazia sulla carne: quindi Fiorentina, filet de boeuf all’Amarone, filetto di manzo al Camino, ma io ho scelto il Ventaglio di secreto iberico con clorofilla al lime&prezzemolo e duchesse di stracciatella cremosa di Andria. Ottima per accompagnare i vini rossi.
Si chiude con i dolci (7/8 euro): semifreddo al caffè colombiano con crema di mascarpone o tiramisù.
dolce-frutti bosco.jpgIn sintesi una sosta davvero piacevole e la voce si sta spargendo anche oltre il Veronese, perché qui si sta veramente bene, sotto tutti i punti di vista. Se siete a Vinitaly fate un tentativo, ci ringrazierete!

Trattoria La Torre

Piazza IV Novembre, 23
Mezzane di Sotto (VR)
Tel. 045 8880145
www.trattorialatorre.it

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