Dai fratelli Crinò, dove la pasticceria e i cocktail diventano poesia
Solo per intenditori. Se siete tra coloro per cui l’aperitivo deve essere l’abbuffata che sostituisce la cena, in cui ad accompagnare cocktail improbabili ci sono montagne di avanzi dei panini ciuff ciuff serviti in giornata, arachidi oleose e patatine verdoline esangui, non andate avanti a leggere. Se invece con noi condividete la filosofia riassunta nel libro l’ “Apericena non esiste” (/primo-piano/news/l-apericena-non-esiste ), che Federico Francesco Ferrero ha firmato per i tipi di Cairo editore e Comunica edizioni, questo è l’indirizzo che fa per voi.
Massimo 1970 (via Ripamonti 5 – tel. 0258321188) a Milano. Il locale innanzitutto è pasticceria d’eccellenza. Aperto da Antonino Crinò e da sua moglie Luigina, nel 1970 (come dice l’insegna, e il nome Massimo, è quello del primo figlio), è indirizzo dove dalla mattina alle 7 si può fare una delle migliori colazioni della città, visto che Massimo, appunto, che ha imparato il mestiere dal padre, da grande pasticcere qual è, alle 5 di ogni giorno è in laboratorio a “lavorare per voi”, e quindi brioche, pasticcini e torte, da accompagnare a caffè e cappuccini, certo non mancano (peraltro, le creazioni – golosità che Massimo realizza senza sosta dall’alba a sera e che sono in esposizione dietro alla scintillante vetrina del banco, le potrete anche acquistare in qualsiasi momento della giornata e godervele a casa).
All’ora di pranzo, poi, chi vorrà approfittare del menu lunch, seguito da Fabio, il secondo fratello Crinò, ai tavoli della bella saletta, potrà gustare la gustosa proposta di cucina del giorno, che prevede pochi, ma buonissimi, piatti.
Il fiore all’occhiello di Massimo 1970, tuttavia, a sorpresa, è il suo essere indirizzo di eccellenza del bere miscelato. Luca Crinò, il terzo figlio, è mixologist fuoriclasse, e nelle ore che precedono pranzo e chiusura (alle 20, scelta che indica senza possibilità di equivoco, che qui l’apericena non ha spazio e che la stella polare è una sola, la qualità) prepara i suoi fantastici cocktail, utilizzando innanzitutto tre formidabili sue creazioni, ossia il Vermouth Crinò numero 7, il Vermouth Extra Dry Crinò numero 5 ed il suo Bitter Crinò naturale numero 3 (dove 7, 5 e 3, indicano il numero di ingredienti che ha scelto per la loro preparazione).
Oltre alle decine di ricette frutto della creatività di Luca, che nascono dal mix dei suoi tre prodotti, dei distillati e delle sue miscele magiche alcoliche (pisco loco, sogno di fava di tonca, mezcal ortolano…), per la gioia di chi ama questo “bere colto”, diciamo solo che la sosta qui regalerà anche l’emozione di un Americano, Cocktail Martini o Negroni, ossia di uno di quei cocktail che, bevuto chissà quante volte, buono così non vi sarà capitato mai di assaggiare da nessuna parte. Fabio, Luca e Massimo, i tre moschettieri del gusto di Milano!