A solo 8 mesi dall’apertura, un boom per questo locale di Milano vicino a porta Romana

Prendete come riferimento piazza Medaglie d’Oro, ovvero Porta Romana, e poi dirigetevi lungo la via Muratori, che pullula di locali, fra i tradizionali e quelli nuovi. La prima via sulla sinistra è Giorgio Vasari e subito al numero 3 un’insegna dice semplicemente Trippa (tel. 3276687908). Da fuori il locale appare decisamente caldo, tipo vecchia osteria, ma si capisce che dietro c’è invece un’idea giovane che appena ha aperto ha dovuto fare i conti con il tutto esaurito ogni sera. Anche noi, che prenotiamo sempre sotto falso nome, abbiamo dovuto rinunciare per ben 5 volte. L’ultima, abbiamo chiesto di mangiare almeno alle 19,30, con uscita dal locale alle 20,15. E ci hanno accettato. Al che ho preferito mangiare al banco bar, proprio di fronte alla cucina, mentre Diego Rossi il cuoco di origini venete (ma arriva da un’esperienza in Piemonte alla Antiche Contrade di Cuneo), con una squadra di altri giovani spadella di fronte. Anche il personale di sala, suoi soci, tutti giovani, aiuta a creare un bel clima di amicizia, in una serata dove quello che mangerete è originalissimo, ma anche quello che berrete, pescato spesso nei vini biodinamici. Hanno buone etichette a bicchiere (ma qualcuno in più non guasterebbe).

Per il resto, se sarete riusciti ad accaparrarvi una delle 48 sedie che stanno dietro a tavoli e tavolini, coi manifesti dei vermout Anni Cinquanta alle pareti color giallo, sarete fortunati. Per nessuna ragione al mondo rinunciate alla trippa fritta, che è quasi uno snack. Quindi la carne battuta a coltello (di cavallo, della macelleria Carlo Alberto di San Giovanni in Lupatoto) con i carciofi. Poi saranno da urlo i rigatoni Gentile con la pajata, fantastici. Imperdibile ovviamente la trippa alla maniera senese ovvero una trippa con pomodoro, salsiccia, dragoncello e poecorino, ma pure il midollo alla brace, cioè un osso tagliato per lungo con midollo.

Ma il piatto che vale il viaggio è quella padellaccia di agnello tenerissimo, succulento, con l’agnello a pezzettini, condito con i carciofi. Il menu ha una scelta di una ventina di proposte, fra cui citiamo l’insalata di puntarelle, alici e limone candito; la cocotte di broccolo fiolaro, guanciale Santoro e pepe nero e il vitello tonnato tra gli antipasti; tra i primi la zuppa e la pasta fresca del giorno; tra i secondi la vitella alla brace con verdure di stagione, il polpo arrosto e le lumache gratinate. Panna cotta alla vaniglia e riduzione di vin brûlée e crumble al cacao oppure mela annurca cotta con crema inglese e frolla alla cannella per chiudere. Ma attenzione, prenotate, prenotate, prenotate. E a pranzo è chiuso!

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