A NoLo, in spazi di inizio Novecento, i piatti di classe di Marta Pennati, cuoca dal curriculum prestigioso, con Stefano Zoli che propone una selezione di vini e distillati sorprendente

Mangiare e bere bene in un’antica fabbrica, impossibile? A Milano, a NoLo (acronimo di "Nord di Loreto"), si può. Siamo nel quartiere situato a nord est della città, tra i più vivaci del capoluogo lombardo, diventato polo di aggregazione di avanguardie culturali e di convivenza tra diverse etnie. Qui, dove piazze e vie son stati ripensati in chiave contemporanea, molti i palazzi e le strutture industriali che son stati ristrutturati con nuova destinazione. 

Chi conosce la zona, quindi, non resterà spiazzato (lo sarà invece chi non l’ha già frequentata), quando, arrivando in via Giulio e Corrado Venini, al civico 83, vi troverete di fronte a una bella costruzione del 1924, nel cui cortile interno, in fondo, dietro a una porticina a vetri, si nasconde Hug
hug-ingresso.jpgAppena entrati, la sorpresa di uno spazio molto grande, dove in passato c’era un’antica fabbrica di cioccolato, anche se il colpo d’occhio fa pensare a un’officina o a un grande garage, in cui ora sulla sinistra ci sono un salottino e una cucina, di fronte il banco bar, quindi, sulla destra, una sala spaziosa con i tavoli dove si mangia e, vicino all’ultima grande parete, qualche metro lasciato vuoto, in cui ci sono solo sedie e due casse acustiche, che dice che qui si fanno anche teatro, poesia, musica, dibattiti. Una volta seduti, quello che non ci si aspetta.  La sorpresa delle sorprese è che in questo locale dall’ambiente dallo stile alternativo, un po’ da osteria e un po’ da centro sociale, ai fornelli c’è una grande chef, Marta Pennati, un ventennio di esperienze alle spalle che l’han vista lavorare con veri mostri sacri della cucina internazionale tra Francia, Spagna e Italia (tra i ristoranti del suo curriculum, due per tutti, quelli di Parigi, l’Hotel Plaza Athénéé Paris di Alain Ducasse e l’Atelier de Joël Robuchon) e ora felicemente qui. Il perché di questa scelta, il desiderio di misurarsi in una nuova sfida, ossia dar vita a un locale dove l’eccellenza sia alla portata di tutti. Un progetto maturato con Stefano Zoli, suo compagno anche nella vita, e ora a Hug dove è anima della sala e si occupa di servizio e vini, dopo esser approdato alla ristorazione non avendo lavorato nel settore, ma in grandi gruppi televisivi, e avendo scelto di seguire quella che era la sua passione più grande, il gusto.
hug-titolari.jpgMorale, una volta a Hug – come è scritto all’ingresso “associazione culturale di promozione sociale” dove entrando si può richiedere la tessera (niente di partitico, solo un community hub di rigenerazione urbana) – non cercate lampadari dai cristalli scintillanti, camerieri in livrea, atmosfere rarefatte, ma accomodatevi senza pensieri e preparatevi a fare un’esperienza golosa interessante. 
hug-cortile.jpgDa un menu in continua evoluzione, che si basa su stagionalità e spesa quotidiana, potrete scegliere affettati all’italiana, con selezione di salumi di assoluto valore, cotechino con lenticchie o zucca (che non manca mai, e potrete avere a seconda del momento con melanzane, o con sedano rapa castagne e funghi, o ancora al forno con zola e mandorle).
hug-salumi.jpgPoi, sarà un piatto unico, ma merita davvero l’assaggio, fish and chips. Altrimenti, tagliatelle con ragù, passatelli in brodo o lasagne. 
hug-fish_chips.jpgDi secondo, cuore in festa con un piatto che evoca sapori e profumi dell’infanzia, ossia polpette con il sugo. In alternativa stinco con le patate. 
hug-polpette.jpgDoveroso, per chi ama i formaggi, il loro piatto de “la Val Seriana”,  selezione che porta in tavola le creazioni casearie della tradizione contadina bergamasca, con l’intenzione di supportare una produzione eco sostenibile, che adoperi metodologie e tecniche rispettose degli animali e dell’ambiente, facendo sì che piccoli produttori locali possano sopravvivere a logiche di produzione industriali e che, al contempo, i consumatori possano avere sulle proprie tavole prodotti artigianali genuini e “buoni”.
hug-formaggi.jpgAltra “madeleine proustiana”, la fetta di bontà paradisiaca di torta fatta in casa da Marta, che evocherà sapori e profumi di tempi lontani. Vini e distillati sono di meditata selezione, e un bicchierino di amaro del piccolo liquorificio artigianale di Trieste Piolo&Max chiuderà in modo emozionante una sosta che vi stupirà !
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Hug

Via Giulio e Corrado Venini, 83
Milano
tel. 389 848 5296

 

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