La famiglia Valier, per prima in Italia, ha piantato gli alberi di noce da frutto e ne ha ricavato una serie di prodotti che vanno dall'olio ai dolciumi, dalla farina allo sciroppo. Tutti da conoscere.

Ogni cinque minuti entra una persona e chiede immancabilmente la crema di noci. Ma è finita, se ne riparla col nuovo anno. Siamo a Borsea (via Canalbianco, 10 – tel. 0425474575), alla periferia di Rovigo, in mezzo alla campagna che qui assume una connotazione mai vista: alberi e alberi di noci, estesi su 22 ettari, e altri pronti per essere impiantati. Qui, nel 1975, Alberto Valier con Laura Azzaroli, conosciuta a Torino ad agraria, rifonda l'assetto dell'azienda agricola di famiglia che porta la data del 1484. E decidono di piantare le noci, ma non gli alberi da legno pregiato che non vanno bene per il frutto, ma bensì il noce da frutto che, al contrario, non va bene come legno da mobili.

Il sogno si realizza nel 1991 quando i noceti specializzati in frutto rappresentano una novità assoluta per l'Italia e si ispirano a quanto di meglio è stato realizzato a livello mondiale. Ed eccoci ancora di fronte a un caso di veneti innovatori. Iniziano dunque con la varietà Lara che ha una caratteristica più dolce rispetto alle varietà Chandler che ha il gusto più classico o Tulare che invece dà sapori più forti e decisi. Nello spaccio nuovissimo le casse di noci delle tre varietà sono pronte all'acquisto ognuna secondo tre pezzature, dalle piccole, alle medie, alle grandi. Qui è uno spettacolo, fra settembre e ottobre, vedere la raccolta dall'albero che avviene in giornata garantendo una filiera cortissima. Poi le noci, una volta essiccate dopo il raccolto per favorirne la lunga conservazione, vengono suddivise secondo i vari utilizzi.

Fanno circa 20 prodotti: dal panettone ai biscotti, alle torte con la farina del Molino Quaglia, al torrone che è quello di Scaldaferro, all'olio di noci Dino al Nocino. Ma ci sono anche le noci verdi candite, la farina di noci, lo sciroppo di noci verdi, le noci verdi sott’olio, i gherigli ricoperti di cioccolato, le praline e la crema di noci.

I gherigli di noce vengono selezionati a mano da un gruppo di signore esperte e poi vanno alle varie destinazioni. Nulla è sprecato, semmai si usano come esca per i pesci, mentre la potatura dei noci viene utilizzata per riscaldare l'impianto aziendale. Daniele Valier è uno degli 11 figli di Alberto e Laura e lavora in azienda con alcuni altri, ma segue la commercializzazione e l'impostazione aziendale che sta avendo grandi riconoscimenti.

Sono rimasto sorpreso dal gusto di queste noci che lasciano in bocca un'inusitata freschezza, ma anche dalla forza di un progetto. E poi mi ha sorpreso vedere come fra i produttori del Golosario, ossia di una riconosciuta qualità, ci sia un interscambio che poi vede posizionarsi il prodotto nelle migliori boutique del gusto d'Italia. E qui non c'è solo Molino Quaglia, Scaldaferro e Mantovani per i liquori, ma anche Pariani che utilizza queste noci per i suoi oli fantastici così come quelli di Àmati, che hanno iniziato a proporre dolci a base di noci. Perché la noce è salute: tre noci ogni mattina, con i loro omega tre, fanno bene al cuore.

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