Il Pianzio è una delle cantine leader dei Colli Euganei. Da provare Fior d'Arancio, Serprino frizzante e Cabernet Sauvignon
Non è una sorpresa, questa cantina. Lo dimostra il premio Top Hundred che il Pianzio (www.ilpianzio.it) ha ottenuto già nel 2005. Però, ogni volta che assaggiamo questi vini nati nei Colli Euganei – quelli che Shelley definì con icastica poesia “isole fiorite” - non possiamo che apprezzarne la loro franchezza, la cortese eleganza.
La famiglia Selmin lavora complessivamente 15 ettari, di cui 12 vitati, nel comune di Galzignano Terme. La maggior parte degli impianti si trova in quella che si chiama Valle del Pianzio, particolarmente vocata per i vini bianchi, con terreni prevalentemente marnosi e ricchi di scaglia rossa.
Il vino simbolo di questa terra è il Fior d'Arancio Spumante, ottenuto da uve moscato giallo. E il campione de il Pianzio, pur in un'annata complicata come quella del 2014, ammalia fin dal colore – giallo paglierino, brillante – per poi aprirsi al naso in sentori più floreali che fruttati, contraddistinti da delicate note di zagare. In bocca, poi, è paradigmatico: armonico nelle sue noti dolci, sostenute da una buona acidità. Un sorso che non stanca, e che trova nella pasticceria secca e nei lievitati il suo connubio perfetto.
Tra i bianchi, merita assaggiare anche il Colli Euganei Serprino, che nasce dall'uva glera, chiamata appunto Serprino, nei colli Euganei. È un vino, fresco e beverino, che si esalta nella sua immediatezza, e in note fruttate che vanno dalla mela ai richiami citrici. Lo conferma l'annata 2014 de Il Pianzio: mela verde, fiori d'acacia e limone al naso, e poi piacevolmente minerale e fresco all'assaggio, con quella bollicina briosa che lo rende ideale per gli aperitivi.
Caratteristico anche il Pianzio Aromatico 2014, uvaggio di moscato bianco (75%) e moscato giallo (25%). La pulizia e franchezza dei profumi riporta immediatamente agli aromi del vitigno: pesca, albicocca, ma anche un leggero agrumato, e poi un sottofondo di erbe balsamiche e di finocchietto selvatico. In bocca i toni sono i medesimi. Rimane secco, di buona acidità: da provare con una crema di zucca o di asparagi.
A conferma del giudizio di Paolo Massobrio – che definisce questo territorio la California d'Italia – arriva il Colli Euganei Cabernet Sauvignon “Jenio” 2013 (top Hundred nel 2005). Dopo un anno in acciaio e ulteriore affinamento di 12 mesi in bottiglia, ecco un rosso piacevolissimo, dal naso vinoso che si tinge di frutta rossa (ciliegia) e pepe, più che dell'erbaceo proprio del cabernet sauvignon, e che in bocca colpisce per la sua stoffa. Grande equilibrio ed eleganza, e beva sopraffina (i tannini sono addomesticati, l'acidità interessante, l'alcol moderato). Ha vita davanti. Grandi Selmin!