I consigli del Golosario per ottenere un buon raccolto di pomodori

Il pomodoro rappresenta nel pensare comune uno dei simboli del made in Italy e non a torto, in quanto in base alle rilevazioni di Eurostat, il Belpaese è campione europeo nella produzione di questo ortaggio.
Non solo le aziende agricole coltivano massicciamente i pomodori, soprattutto per l'industria conserviera, ma anche le famiglie italiane che possiedono un pezzo di terra – o anche soltanto un terrazzo – si cimentano molto spesso in questa coltivazione che, se si seguono poche e semplici regole, può regalare delle belle soddisfazioni.

Qui di seguito qualche consiglio prezioso per ottenere un buon raccolto.
pomodori - a parte alcune varietà “nane” - sono rampicanti e vanno coltivati “a cordone”, cioè legati a sostegni (tutori) costituiti da canne o fili verticali di varia natura accuratamente stabilizzati. Devono anche essere ripuliti regolarmente dai getti sterili laterali e basali (i fiori e i frutti sono portati solo alle ascelle delle foglie del tronco centrale).
pomodoro-piante-adulte.jpgA marzo in serra fredda, o in alternativa in vaso ricoperto da un vetro, si seminano i pomodori. Con le temperature primaverili della seconda metà di aprile, le piantine alte 10-15 cm, il fusto spesso alcuni mm e con alcune foglie prodotte, si può provvedere al trapianto in pieno campo (distanziando le piante 50 cm sulla fila e 1 m tra le file) o in vasi di 30-50 cm ponendo 1-3 piante per vaso. Si procede facendo attenzione a non interrare il fusto oltre il colletto delle radici e a non disfare il “pane di terra”.
pomodoro-piantine.jpgI pomodori amano il caldo, il sole e sono danneggiati dal vento. Vanno irrigati con medie quantità di acqua ma frequentemente (2 l per pianta circa 2-3 volte la settimana). Si provvede alla pulizia dalle malerbe del terreno circostante. La concimazione viene effettuata all’impianto e poi alla fruttificazione con circa 50 gr al mq di un concime ternario completo (azoto, fosforo potassio e magnesio) a lenta cessione o con concimazioni liquide settimanali.

Nel mese di maggio le piante di pomodoro tendono a produrre molte foglie: si cominciano a diradare quelle basali in modo da eliminare le foglie malate (gialle o secche tutte o in parte) e da garantire una buona aerazione alla pianta e ai frutti. Si procede con le irrigazioni, con le concimazioni e con la pulizia dalle malerbe. Se la stagione è umida è meglio iniziare a cospargere le piante di polvere a base di zolfo e rame (ad esempio solfato di rame) per prevenire i funghi patogeni che seccano parte di foglie e di frutti e, nei casi gravi, l’intera pianta.

giugno si continuano i lavori del mese di maggio, mentre nei climi più favorevoli si possono cominciare a raccogliere i primi frutti: dovete considerare in media 90 giorni dalla semina.
pomodoro-maturazione.jpgluglio e agosto si raccolgono i pomodori. Se la pianta cresce troppo in altezza conviene eliminare il germoglio apicale. Nei climi caldi in questa stagione si può cominciare con un altro ciclo di trapianto per avere prodotti da settembre sino al freddo invernale.

Nel mese di settembre si prosegue con la raccolta. Gli ultimi pomodori prodotti, se le temperature sono ancora miti, li si lascia sulla pianta avendo cura di eliminare le foglie che possono filtrare il sole, oppure vengono raccolti verdi e lasciati maturare in ambiente caldo senza il sole diretto.

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