A Revigliasco una sosta da consigliare per qualità della cucina, servizio premuroso e attento, lista dei vini ampia e curata e prezzi assai corretti
Revigliasco (To) è un piccolo borgo antico sulle colline di Moncalieri, una continuazione di quella zona collinare del capoluogo che dal Po si estende fino alla Pianura Padana. Vecchie case ben ristrutturate, ville verdeggianti la rendono ridente, numerosi locali, grandi o piccoli, si susseguono nelle direttrici che dai centri vicini portano al suo centro. In una piccola ed erta viuzza, via Baricco, di questo paesino Cà Mentin (tel. 01119642969 - 3356810627) si annuncia con un ampio cancello con accesso che apre su un grazioso prato con un austero torchio d'antica memoria nel mezzo e tutto intorno tavolini imbanditi e ombrelloni.
La veduta è ammaliante e lo sguardo spazia appagato sulle campagne che scivolano verso la pianura in piena fioritura. Tutto bello e al di là del vecchio cancello si scopre un aristocratico casale che serve da rifugio quando non si può usufruire del giardino. La giornata soleggiata ci ha convinti per il giardino e un gentilissimo maître e sommelier ci ha portato il menu informandoci che, nonostante la festività particolare, non veniva imposto un menu prestabilito ma l'ordinazione era libera alla carta.
La carta seleziona il meglio della tradizione (dal vitello tonnato agli agnolotti alla tagliata) con un'introduzione attenta di alcuni piatti di pesce privilegiando soprattutto la scelta delle materie prime a km 0 o quasi e mettendo in risalto quelle che sono le migliori offerte stagionali del mercato. La lettura del menu dello chef Enzo Gola parla, e la degustazione successiva confermerà, di un locale solidamente legato al territorio con moderne aperture alla contemporaneità.
Da quel manuale della storia gastronomica della terra piemontese noi ne abbiamo estratto, tra gli antipasti, dopo un'entratina a base di insalata russa con pomodoro disidratato, la tartare di di filetto di fassona accompagnata da acciughe, maionese vecchia maniera e scagliette di tartufo nero e poi il cestino di asparagi di Santena, fonduta di Parmigiano Reggiano 36 mesi, uovo barzotto, interpretazione moderna di asparagi e uova.
Passando ai primi piatti abbiamo affrontato l'uovo nel raviolo con seirass, spinaci, burro di malga, tartufo nero, piatto storico ricercatissimo ben interpretato e i ravioli di orata, crema di broccoli, vongole veraci.
Tra i secondi che offrivano anche tagliata di fassone, ci siamo ancora focalizzati su un infiltrato come tonno scottato con verdure di stagione e salsa bernese.
Finale trionfale e scontato con un ottimo bonet della maison.
Lo chef caratterizza il suo locale con una cucina fresca, armonica, ben curata in cui la materia prima domina la scena con la sua qualità e genuinità. I sapori che scaturiscono dai piatti sono sinceri, nitidi, ricordano il passato ma sono ben radicati nel presente e sono proprio per queste caratteristiche, destinati ad accontentare il vasto pubblico di chi vuol godere di un buon pasto tradizionale sì, ma confezionato con maestria.
Difficile trovare criticità nei vari piatti che si sono succeduti, fors'anche difficile provare sensazioni ed emozioni fuori dalla norma, ma certamente Ca' Mentin è un locale da consigliare per chi vuole concedersi una sosta in cui qualità corretta, esecuzione accurata e prezzo giusto trovano la loro simbiosi definitiva.
Da aggiungere una cordialissima accoglienza, un servizio premuroso e attento, una lista vini ampia e curata, accudita da un sommelier molto competente con prezzi assai corretti e possibilità di vino al bicchiere su richiesta e senza particolari preclusioni.