Le sinfonie dell'Accademia di Casale

Straordinaria cena nel ristorante sede della Filamornica

La migliore definizione possibile per l’Accademia Ristorante di Casale Monferrato, ospitata nelle belle sale affrescate del sontuoso palazzo Gozzani Treville, sede della Filarmonica musicale? Un “Crescendo Rossiniano”, dove un inossidabile "direttore d’orchestra”, il patron Nicola Mecca, dirige con mano sicura un team assai affiatato di “maestri” di cucina giovanissimi. E superlativi. Il risultato? Ogni visita è stata davvero una sinfonia di sapori crescente e senza sbavature. E oggi, lo possiamo affermare, l’esecuzione finale, tra cucina e sala, ha raggiunto vette davvero alte… conquistando il nostro massimo giudizio; grazie ad una “partitura” che è espressione contemporanea di creatività, abilità di esecuzione, ricercatezza delle materie prime, equilibri di consistenze, sperimentazioni tra terra e mare, tra nord e sud Italia.

Standing ovation, perciò, per i protagonisti: lo chef de cuisine Luca Filia, 21 anni, il sous chef Luca Cuvato, 20 anni, supportati da Claudia Rabaglino, 29 anni, e da Nick Maghirang, 22 anni. Bravissimi.
Al pari, in sala, del giovane sommelier ennese Santo Liccardi.
Lo chef de cuisine Luca FiliaGli assaggi: il menu estivo (€ 70) - affrettatevi che sarà disponibile per tutto il mese di settembre - prevede capasanta scottata su “soupe à l’oignon” perlage di tartufo, pan brioche (straordinario);
Spaghettone del pastificio Gentile di Gragnano, mantecato con profumi di mare e zafferano, lumache di Cherasco in rosso e black lime;
mezzo astice in acqua di mare con sfera di pane, olio essenziale al basilico.
mezzo astice.jpg Si chiude con Pre-dessert e Biancomangiare.

Gli altri piatti top da scegliere in carta: Uovo n. 62 con porcini, miso di ceci e lenticchie, tartufo nero, e vellutata di patate (€ 18);
Battuta di vitello e salsiccia di Bra, erba cipollina, pan brioche scottato, salsa ceasar alla nostra maniera e cipolline in agro (€ 16);

Risotto mantecato con robiola di Roccaverano stagionata nel fieno, ribes fermentato, e demi glace di faraona (minimo 2 persone, € 18);
Gran Plin fatto in casa, fondo bruno, glassage al burro della Normandia (€ 16); fra tutti ci ha convinto meno il Mare in burrasca: bottone di baccalà con glassage di burro al fieno, mandorle e aria di baccalà (€ 20).
bottone baccala.jpg Tra i secondi, top il Piccione, mugnoli e pesca di Volpedo, capasanta e caviale di tartufo nero, fondo bruno (€ 30)
e la Guancia di vitello alla “nostra maniera”, fondo bruno, vellutata di mela al marsala, aneto e funghi pioppini/chiodini (€ 20), in alternativa a Seppia ripiena al fiore di zucca e panzanella al bagnetto verde, barbabietola e cream fresh e umami di melanzana (€ 23).

Si chiude con la scelta tra Pesca di Volpedo in olio evo, gelato al miso, velo di panna cotta e Kombucha (€ 8);
pesca volpedo.jpg Polvito: meringa, crema dulce de leche, crumble salato alla mandorla e panna montata non zuccherata (€ 8);
l’ottimo Il David: bavarese al pepe lungo, vaniglia cristallizzata e cuore alla pesca sanguigna (€ 12).
Carta dei vini attenta e che vi condurrà dal Monferrato fino al resto della Penisola, ma la nostra preferenza va alle selezione di Champagne di piccoli vignerons d’Oltralpe.