Un punto di riferimento per tutto il Triveneto della filosofia gastronomica del Sol Levante

Tre potrebbero essere i sostantivi che definiscono questo angolo nascosto della ristorazione trevigiana, aperto dal 2006 in Viale della Repubblica 245 ai margini della città: emozione, innovazione e gestualità. Allo stesso modo tre sono i protagonisti che insieme coordinano la precisa gestione del ristorante: Paolo, maître e sommelier, Alice, sushi-woman e pasticciera e Pierangelo, chef e maestro sushi.

Per 3 anni i fratelli Paolo e Pierangelo Sartor hanno affiancato e seguito con passione esperti maestri giapponesi, divenendo loro stessi ottimi conoscitori e pionieri locali di quest’arte. Oggi Yu Restaurant (tel. 0422307462 - www.yurestaurant.it), arredato con elegante gusto minimal-chic e ampi spazi per la privacy, è quindi, per chi apprezza i dettami della filosofia gastronomica del Sol Levante, un punto di riferimento almeno per tutto il Triveneto. 

Paolo è un vero winelover e sa abbinare abilmente sakè, birra o il vino giusto, Champagne compreso, a ogni piatto. Alice, moglie dello chef, ha affinato l’arte della gestualità e della decorazione dei piatti rendendoli opere uniche. Pierangelo, oltre alla sua competenza in materia di cucina nipponica alla quale si è dedicato con passione, ha acquisito un’esperienza culinaria ventennale in Italia e all’estero. Così, è capace di giocare e dosare la materia con varie e belle proposte che si spingono al fusion, sia di carne sia vegetariane.

Cenando allo Yu ci si può abbandonare senza timore di brutte sorprese al piacere del cibo crudo, perché tutti i prodotti sono trattati con il necessario rigore e la doverosa attenzione. Qui si sperimenta un vero e proprio rito legato a sapori e gusti orientali in un percorso che lo chef sa personalizzare con armonia.

La mia scelta è iniziata con antipasti crudi e cotti di pesce: salmone marinato e affumicato, servito “al fumo”; tartare di gamberi e caviale, insalata d’ astice con salsa allo yogurt e cetriolo, cappesante su crema di patata viola. A seguire le suggestioni tipicamente giapponesi: uramaki, philamaki e salmone, gambero in tempura e alga Nori, nigiri di filetti di ricciola, tonno e branzino. Tra i dolci, buoni i tubi ai frutti di bosco, semifreddo limone e liquirizia e la meringata di fragole e ciccolato bianco. 
Per sintetizzare, un’esperienza che coniuga felicemente cultura e professionalità.

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