Una startup di San Francisco brevetta il primo tè in cristalli. Una moda passeggera o un vero addio alle tradizionali bustine?
Uno degli ingredienti con cui gli inglesi si sono fatti conoscere in tutto il mondo è sicuramente il tè. Un prodotto dal passato “coloniale” che, al di là dell’indiscussa bontà e delle caratteristiche organolettiche, viaggia da sempre in coppia con un rituale che richiede tempo e, perché no, anche un po’ di tecnica.
Ma ora, a spodestare la storica bustina (e noi sospettiamo anche in tempi brevi ndr) potrebbe essere un prodotto in arrivo dagli States - dove calma e tempo non sono proprio all’ordine del giorno - che ha sicuramente del potenziale per conquistare una buona fetta di mercato: il tè in cristalli.
A brevettarlo è stata una compagnia di San Francisco, la Pique, che ha messo a punto un sistema chiamato Cold Brew Crystallization in grado di trasformare le foglie di tè in cristalli da sciogliere nell’acqua calda, riducendo così tutti i tempi di attesa.
Le bustine sono in vendita sul sito dell’azienda a 35 dollari circa, con gusti che spaziano dal classico Earl Gray Nero al frutto della passione, dal tè verde al gelsomino a quello con ibisco e menta.
Una tendenza passeggera o la nascita di un nuovo superfood?