Le Sorelle Bronca: viticoltura biologica per vini eleganti e piacevoli

Azienda familiare, a conduzione biologica, collocata a sud-est di Valdobbiadene, in piena zona DOCG Valdobbiadene. Nasce negli anni '50 (precisamente, nel 1956) con Livio Bronca. Poi, negli anni '80, le figlie Ersiliana e Antonella, fondano la Sorelle Bronca (Vidor, fraz. Colbertaldo, via Martiri, 20 - tel. 0423987201). Oggi, con le due sorelle lavorano anche Piero Balcon (marito di Antonella) ed Elisa Piazza, figlia di Ersiliana ed enologa della cantina.

In terra di Prosecco, è questo vino ad essere protagonista, in quattro versioni non scontate e piacevoli. Discreto il Valdobbiadene Prosecco superiore Extra Dry Superiore Docg (120.000 bottiglie prodotte), dal naso fruttato (pesca bianca) e floreale (glicine, acacia) e dal sorso abbastanza persistente. Ha più nerbo il Valdobbiadene Prosecco superiore Brut Superiore Docg (120.000 bottiglie prodotte): dal colore giallo paglierino, con spuma persistente e fine, ha profumo abbastanza intenso che si apre sulla frutta – una piacevole mela verde – per poi virare sul floreale (acacia). In bocca c'è sapidità e acidità – il che lo rende adatto per aperitivi a base di pesce e crostacei. Il più elegante è il Valdobbiadene Prosecco superiore Docg Particella 68, che nasce nella particella centrale della collina a Colbertado. Un cru veramente suadente, nelle sue note di mela e pesca, poi fiori d'acacia, innestate da leggeri sentori erbacei. In bocca, dimostra un equilibrio perfetto, ed è vino assolutamente godibile per un aperitivo. Da un paio di anni la cantina produce anche un prosecco sui lieviti (il Valdobbiadene Prosecco Docg Difetto Perfetto, in 5000 bottiglie), rifermentato in bottiglia come era uso in queste terre. I lieviti sul fondo della bottiglia lo dimostrano. Bel naso fruttato, di mela e melone, fiori d'acacia, leggermente minerale, e un sorso di buona acidità e discreta struttura, che fatica però ad allargarsi, per un prosecco che – per le sue caratteristiche – può accompagnare tutto il pasto.

Completano la gamma aziendale due vini fermi: il bianco Delico e il rosso Ser Bele. Piacevole il Colli di Conegliano Bianco Docg Delico 2013 (uvaggio di manzoni bianco, pinot bianco e piccola percentuale di riesling renano): giallo paglierino con riflessi leggermente dorati, ha profumi di buona complessità e intensità. C'è la frutta matura – ananas, pera, pompelmo rosa – poi note floreali (mandorlo) ed erbacee (basilico, foglia di pomodoro). Il sorso è avvolgente, di buona struttura, sorretto da un'acidità discreta e di buona persistenza. In terra di bianchi, sorprende il Colli di Conegliano Rosso Docg Riserva Ser Bele 2011, che affina due anni in barriques di rovere francese. Assaggiato in anteprima (sarà in commercio solo nell'autunno 2014), dimostra la sua giovinezza – la bocca è ancora un po' da assestare – ma anche grandi potenzialità. Rosso rubino abbastanza fitto, ha naso complesso, dove spicca la frutta rossa (ribes, amarene), una leggera speziatura e note di vaniglie finali comunque ben controllate. In bocca ha già un suo equilibrio: il sorso è ampio, i tannini addomesticati, l'acidità buona. Da riassaggiare, insieme agli altri vini di questa bella realtà trevigiana.

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