Vini e sapori del territorio bresciano
Sono ben tre le Strade dei Vini e dei Sapori della Lombardia presenti sul territorio bresciano. Questo focus si dispiega in due di esse: la Strada del vino Colli dei Longobardi e la Strada dei Vini e dei Sapori del Garda.
Nel segno dei Longobardi
Si parte da Brescia, dal 2011 riconosciuta Patrimonio dell’Umanità, città d'arte che orgogliosamente mostra l'imponenza della civiltà romana (il Foro Romano e via Musei), lo splendore medievale del monastero benedettino di Santa Giulia, fatto edificare da Desiderio, ultimo re longobardo, e le bellezze di piazza della Loggia, piazza Paolo VI, il Teatro Grande e delle chiese del centro storico. Brescia ha addirittura un vigneto urbano produttivo: il vigneto Pusterla, ai piedi del castello sotto la torre detta dei “francesi”. L'uva invernenga è vendemmiata tardivamente per produrre il Pusterla Bianco, esclusivo vino della città.
La Strada del Vino Colli dei Longobardi è un itinerario enogastronomico che racchiude Brescia, le ultime propaggini delle Prealpi bresciane e l’iniziale territorio pianeggiante a sud-est che le fa da corona. È un’area vocata, sin dall’antichità, alla produzione vitivinicola, che i turisti possono conoscere visitando le cantine storiche e le trattorie dislocate lungo tutto il percorso. Da Brescia, ci si dirige verso sud in direzione Flero, per poi toccare Capriano del Colle, Poncarale, Montirone, Montichiari - con la sua bella piazza Garibaldi - Castenedolo, Rezzato, e infine Botticino, rinomata per il suo marmo, già apprezzato in epoca romana, e utilizzato anche per la costruzione della Casa Bianca e dell'Altare della Patria a Roma. A Botticino vigneti aggrappati alle soleggiate pendici delle prealpi sopravvivono eroicamente alle pressioni urbanistiche, salvaguardando, oltre all'ambiente, l'inestimabile patrimonio di tradizione e cultura legati al vino. Nasce così un vino buonissimo, il Botticino Doc, che si ottiene da uve barbera (minimo 30%), marzemino (minimo 20%), sangiovese (minimo 10%), schiava gentile media e grigia (minimo 10%): un vino di personalità, che nella versione Riserva si presta ad affinamenti medio-lunghi.
Ma percorrendo il territorio della Strada del Vino Colli dei Longobardi si incontrano altre denominazioni: c'è il Capriano del Colle Doc (rosso e bianco), e le IGT Ronchi di Brescia e Montenetto. E una teoria di prodotti da non perdere: dai salumi e insaccati della Valverde (la culatella, il guanciale, la particolare rezzaola, ottenuta dalle fasce muscolari del quarto anteriore del bovino), ai mieli (acacia, castagno, millefiori, rododendro, melata) sempre della Valverde, fino all'aceto di miele, che si ottiene per fermentazione dell'idromiele. E in tavola? Incuriosiscono due ricette medievali, legate ai Longobardi, come il coniglio farcito alla longobarda – ripieno di carne tritata, mascarpone, uova, pinoli, formaggio e mele a cubetti – e lo scramasax (un coltello longobardo) di carni allo spiedo. Ma sono “storiche” anche le tomaselle con funghi, già citate nell'antico testo bresciano “La massera da bé”, così come i fiadoni, dolci piuttosto gustosi, grazie a uova e datteri, e aromatici e speziati, per via di cannella, zafferano, menta e maggiorana.
Vini e sapori del lago di Garda
Brescia può essere il punto di partenza per poi dirigersi verso il Lago di Garda e la sua celebre “Riviera dei Limoni”, ossia il versante occidentale del lago, quello bresciano. L'introduzione sul Garda dei limoni, provenienti dalla Riviera ligure, si attribuisce ai frati del convento di San Francesco di Gargnano, nel XIII secolo. Da allora la coltivazione di questa pianta da frutto caratterizza tutta la costa occidentale del lago di Garda. È un territorio bellissimo, dal clima mite. E dall'importante produzione enologica. Il territorio della Strada dei Vini e dei Sapori del Garda, infatti, comprende la zona di produzione di quattro vini a Denominazione d'Origine Controllata: Lugana, Garda Classico, Valtenesi e San Martino della Battaglia.
I vini del Garda Bresciano
Il Consorzio Tutela Lugana Doc ha sede a Peschiera, nel cuore della Lugana. Se il disciplinare di produzione prevede la presenza di vitigni complementari a bacca bianca, purché non aromatici, per una quota del 10%, oggi i produttori della zona tendono a vinificare in purezza il Lugana esclusivamente con uve turbiana. Un atto dovuto a un vitigno che ha dimostrato di avere in questo terroir risorse insperate per una varietà di trebbiano. L’attuale disciplinare di produzione prevede ben cinque tipologie di Lugana: la versione “base”, il Superiore, la Riserva, la Vendemmia Tardiva e lo Spumante.
La Doc Garda Classico comprende il più vasto territorio della provincia, estendendosi lungo la sinuosa costiera del lago da Pozzolengo a Limone al confine della provincia di Trento, arrivando ad ovest a toccare la parte più meridionale del lago d’Idro, per scendere poi nella Valtenesi, zona clou della produzione. È una terra dolcissima, formata dal tratto occidentale dell’anfiteatro morenico gardesano che si affaccia sul lago, segnata da tre ordini di colline sulle quali hanno trovato il loro habitat ideale i nobili e generosi vitigni.
La Doc San Martino della Battaglia, invece, prende il nome dal luogo in cui il 24 giugno 1859 si combatté la più cruenta e decisiva battaglia del Risorgimento. La zona di produzione di questo vino coincide parzialmente con quella del Lugana e del Garda Classico, comprendendo in tutto o in parte i comuni di Sirmione, Desenzano, Lonato, Pozzolengo in provincia di Brescia, e Peschiera in quella di Verona, occupando le zone pianeggianti e le cerchie moreniche a sud del Garda, dove il Tocai friulano, che in questo vino deve essere presente almeno all’80 per cento, ha trovato il suo ambiente ideale.
La più recente è la Doc Valtenesi, espressione in chiave moderna e innovativa della tradizione enologica del Garda. Due sono i vini che hanno la Denominazione di Origine Valtènesi: il “Valtènesi” rosso e il “Valtènesi Chiaretto”.
Non solo vino...
Ma c'è un altro fiore all'occhiello, nella produzione agricola di questo lembo di Lombardia: è l'olio Garda Dop, che si contraddistingue per la bassissima acidità, la delicatezza del suo sapore (che varia da nord a sud del lago in base al terreno, alle varietà e ai diversi microclimi) e per un retrogusto fresco e tipico di mandorla dolce. Si abbina benissimo con il pesce, anche quello di lago, pescato in loco: trote, anguille, coregone, luccio, pesce persico, il raro e prezioso carpione e, prima della stagione estiva, sardine e alborelle. Un tuffo nei sapori del luogo non possono prescindere da un assaggio di formaggi, freschi o stagionati: oltre al Grana Padano e al Provolone Valpadana, entrambi DOP, troviamo il formaggio Garda, le squisite formaggelle della Valtenesi e quelle di Tremosine. Non vanno dimenticati poi il pregiato tartufo della Valtenesi, sia bianco che nero, e i salumi, tra cui spiccano la coppa stagionata nel Garda Classico Rosso, la soppressa bresciana e il salame col filetto.
Scoprire il territorio in auto... e in bici
C'è un sito, utilissimo, per chi vuole scoprire su quattro ruote, ma anche in bicicletta, questo meraviglioso territorio. Su www.bookingstradadeivini.it sono proposti diversi percorsi. In bici, sono sei: Sirmione – Lugana (32 km); Bedizzole – Valtenesi (30 km); Desenzano – Lonato – Salò (44 km); Salò – Rocca di Manerba (33 km); Mtb Corna Vecchia (19 km) e Mtb – Salò – Serniga (16 km). In auto, sono cinque gli itinerari proposti: le Colline della Valtenesi; le sponde della Valtenesi; Lugana e il Solferino; Da Salò a Sirmione; Parco Alto Garda Bresciano.
Per saperne di più
• www.stradadelvinocollideilongobardi.it
• www.stradadeivini.it
• www.gardaexpo.com
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