Il tarassaco, pianta spontanea a metà tra l’alimento e la pianta officinale è tipica della primavera
Il tarassaco sicuramente è l'erba spontanea più conosciuta e più raccolta nei prati. Infatti, in primavera è facile imbattersi in persone curve a raccogliere questo vegetale lungo le strade.
Il tarassaco: che cos'è?
Conosciuto anche come “dente di leone”, “dente di cane”, “soffione”, “piscialetto” “insalata girasole”, è una delle migliori insalate selvatiche. È una piccola pianta erbacea perenne con foglie riunite in rosette e inizia a spuntare nei prati e nei pascoli a partire da fine febbraio fino a maggio-giugno nelle zone di montagna, in quanto cresce subito dopo lo scioglimento della neve. Il tarassaco fa un fiore giallo che quando è maturo si trasforma in una sfera bianca che i bambini si divertono a disfare, soffiando (da qui l’appellativo “soffione”).
Il tarassaco: dove si trova e come si conserva?
Un’avvertenza importante per chi raccoglie il tarassaco sul ciglio delle strade: essendo una pianta che assorbe molto piombo, occorre aver cura di raccoglierla in prati distanti dalle grandi strade a rischio di inquinamento, meglio in aperta campagna. In questo periodo il tarassaco si può trovare anche in vendita, come cespo verde, senza fiori.
Le foglie devono essere umide al tatto, integre, senza macchie brune, in particolare lungo la parte chiara centrale, che dal momento indicherebbero un lungo tempo trascorso dalla raccolta.
Il tarassaco fresco va pulito entro il giorno successivo all’acquisto o al massimo entro un paio di giorni (purché tenuto in frigorifero o in un luogo fresco, preferibilmente in una cassetta coperta con un telo bagnato e le foglie non devono essere troppo schiacciate). Comunque è sempre consigliabile pulirlo e lavarlo il giorno dell’acquisto per evitare sprechi. Quindi se pulito appena raccolto, lavato, asciugato e posto in una scatola a chiusura ermetica, si conserva 4-5 giorni in frigorifero.
Il tarassaco: come si mangia?
Con il suo sapore lievemente speziato, il tarassaco viene utilizzato in molte preparazioni: dagli antipasti fino ai dessert. Si abbina bene con le verdure, sia crude che cotte. Quando sono giovani, le rosette sono molto tenere con un leggero sapore amaro, mentre andando avanti con la stagione le foglie si fanno più dure e più amare e meno adatte per il consumo crude. Il tarassaco è usato per preparare un'apprezzata insalata primaverile, sia da solo che con altre verdure.
In Piemonte, dove viene chiamato "girasole”, è tradizione consumarlo con uova sode durante le scampagnate di Pasquetta. Le foglie possono essere anche stufate in padella, solo con olio e uno spicchio d’aglio, e poi condite con del limone; sono buonissime aggiunte alle frittate, nelle torte salate e nelle zuppe, ma anche nel ripieno della pasta fresca. Anche i petali dei fiori possono dare sapore e colore a insalate miste. I boccioli sono apprezzabili se preparati sott'olio; mentre sotto aceto possono sostituire i capperi. Infine i fiori si possono preparare in pastella e quindi friggere.
Il tarassaco fa bene alla salute?
Conosciuto da sempre per le sue proprietà depurative e diuretiche, è adoperato per uso medicinale in decotti e infusi. Inoltre aumenta la produzione della bile e il suo deflusso dal fegato all'intestino, quindi ha proprietà decongestionanti e disintossicantiepatici. Al tarassaco vengono attribuite anche proprietà antinfiammatorie, stimolanti e digestive.
Sappiamo che ogni colore (rosso, verde, bianco, giallo/arancio e blu/viola) corrisponde a sostanze specifiche, con differenti azioni nutrienti e protettive. Per il tarassaco il colore è il verde. Ci sono due sostanze nutrienti che accomunano tutti gli ortaggi verdi, in particolare quelli a foglia: il magnesio e l’acido folico. Il magnesio è parte della molecola della clorofilla e nell’uomo contribuisce al normale metabolismo energetico e alla riduzione della stanchezza e dell’affaticamento, al normale funzionamento del sistema nervoso e di quello muscolare. L’acido folico o folato, invece, oltre a essere utile durante i primi mesi della gravidanza, contribuisce alla riduzione della stanchezza e dell’affaticamento e alla normale funzione del sistema immunitario.
Il tarassaco: curiosità
Sono molti i miti e le leggende nati intorno a questa pianta. Per il tipico “soffione”, che viene fatto volare via in un fiato, gli innamorati si scambiano promesse d’amore: se gli acheni, dopo il soffio, volano via tutti, disperdendosi nel vento, i loro desideri, si dice, si realizzeranno.
Curioso anche il termine “Piscialletto” con cui viene definito scherzosamente il tarassaco per le sue forti azioni drenanti e depurative: ai bambini si raccontava che chi lo raccoglieva aveva problemi di incontinenza durante tutta la notte.